TRAMA
Combattere
una guerra non è mai cosa banale: occorrono mezzi, uomini, strategie e
soprattutto un obiettivo, quello di sconfiggere il nemico. Va da sé che, in
ogni guerra che si rispetti, al termine delle ostilità si conteranno milioni di
vite spezzate, da una parte e dall’altra. Ma quella che si sta tuttora
combattendo dall’inizio del 2020 è una guerra diversa, unica nel suo genere,
una guerra batteriologica già vissuta nei secoli precedenti, e alla quale non
si era affatto preparati. E come tale di proporzioni mondiali, senza esclusione
di razze, età, sesso e religioni, che non ha risparmiato gerarchie politiche e
sociali. Una guerra contro un nemico invisibile: un virus. Diverso, molto
diverso da quello a cui si è abituati ogni autunno, quando una buona parte
della popolazione finisce al letto con febbre, raffreddori e mal di gola. Ma un
nemico di ben altro spessore che ha mietuto e continua a mietere milioni di
vittime in ogni parte dell’emisfero terrestre. E, ancora da definire, se nato
in natura (come ritengono molti scienziati con il salto di specie) o in
laboratorio (e allora il discorso acquisirebbe una diversa connotazione). In
comune con il normale virus dell’influenza il covid ha solo la modalità di
contagio: un banale starnuto, un colpo di tosse, una stretta di mano, un
abbraccio, un bacio. Manifestazioni comuni a cui tutti siamo, pardon, eravamo
abituati sin da piccoli ma che oggi, con la pandemia, hanno assunto un aspetto
oscuro, per non dire nefasto. Secondo una statistica pubblicata il 20 marzo
scorso su Scienze & Tech: “il Covid 19 uccide 3 persone su 100 che lo hanno
contratto e ogni persona malata ne infetta a sua volta altre di 3.2. E che, nei
casi più gravi, provoca una polmonite che ha, nel 5% necessità del ricovero
d’urgenza in ospedale e, con l’aggravarsi, in terapia intensiva”. È ovvio che,
come ogni virus che attacca l’uomo, la sua capacità di azione è commisurata al
sistema immunitario con cui viene a contatto, all’età della persona, al suo
stato di salute oltre che alla virulenza del virus stesso. Va da sé che con il
covid 19 sono state più le fasce deboli a pagare dazio: anziani, persone con
patologie pregresse, disabili. Anche se abbiamo imparato che con questo virus
non è mai una regola fissa. Bisogna a questo punto guardarsi dentro e capire in
realtà che cosa stia succedendo e, soprattutto, di chi siano le responsabilità.
Non certo degli animali, come qualcuno ha superficialmente sentenziato.
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RECENSIONE
Un romanzo che funge da
saggio contemporaneo, da racconto di vita: una storia che vorrebbe essere un
romanzo fantascientifico, ma che non è frutto di fantasia, bensì purtroppo
l’amara verità della realtà che stiamo vivendo da due anni a questa parte, ormai
giorno dopo giorno. L’autore ci mostra una copertina, dove il verde sembra il
simbolo della speranza, quella stessa speranza che il feroce mostro del Covid,
la pandemia che ha distrutto l’universo e le nostre vite, possa essere
finalmente sconfitto prima o poi una volta per tutte. E l’autore pone ancora
una volta lo stesso interrogativo: è stato l’uomo a partorire il virus in
laboratorio oppure è frutto della natura o di qualche animale, come molti hanno
ipotizzato? Ancora nessuno sa la verità e mai nessuno la saprà realmente.
Sappiamo solo che un numero infinitesimale di persone di ogni razza è morta e
continua a morire in tutto il mondo per quella che potrebbe sembrare una
normale influenza, ma che alla fine con baci, abbracci e contatti umani è diventata
l’incubo odierno di ognuno di noi. Ci hanno rubato persino la possibilità di
dimostrarci affetto e amore e di scambiarci effusioni. Il mondo non sarà mai
più lo stesso, dove le guerre mondiali per quanto siano state feroci, non
saranno mai come questa temibile malattia che incombe sul respiro della nostra
vita. Muoiono persone di ogni età, ma soprattutto chi è anziano e ha patologie
pregresse, ma alla fine nessuno è fuori pericolo, perché il virus non ha pietà
per nessuno. E allora questo libro, oltre a raccontare la realtà, ci invita a
riflettere e a guardarci dentro il cuore per capire di chi sia la vera
responsabilità di tutto questo… ma non lo sapremo mai. Sappiamo solo che l’uomo
per la sete di potere riesce a distruggere con le sue stesse mani il
meraviglioso dono che è la vita.
FRANCESCA
GHIRIBELLI
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