TRAMA
L’amore è la nostra linfa vitale, ciò che riesce a risvegliare in noi
sentimenti ed emozioni che credevamo sopite. È proprio questo che l’autore
vuole sottolineare attraverso le sue poesie: tutto ciò che si prova non può
essere cancellato, i ricordi restano nella mente e nel cuore di chi ama, e
nessuno può nasconderli o farli scomparire. Resta il segno lasciato dai
pensieri: essi percorrono la mente del lettore, che si immedesima in ciò che
prova il poeta, percorrendo con lui il tempo dell’amore e quello della
sofferenza che ad esso si lega e si connette, in modo reale e tangibile. Versi
liberi, uniti da passione e malinconia.
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RECENSIONE
Ed ecco che troviamo un
poeta prosastico di radici tedesche tornato a vivere in Italia, mi piace molto
la scelta di mettere la traduzione dei testi anche in lingua inglese. Il poeta
sembra scegliere un tema risentito e scontato come denominatore comune dei suoi
componimenti poetici raccontati. Marco Franco ci trasporta nella linfa vitale
dell’albero della vita. La linfa vitale è l’amore, ma un amore collegato a
qualcosa che fa risvegliare anche l’animo più restio o deluso dalla vita o
colui che in quel momento a causa di un tragico evento pensa di non essere più
capace di rialzarsi, fidandosi di nuovo delle persone e così incapace di
rinnamorarsi di qualcuno.
Ma è anche l’amore dei
ricordi del passato che resteranno sempre parte di noi, dall’altra c’è anche
l’amore che lega il filo dei pensieri camminando a fianco dell’uomo-poeta e
andando di pari passo con il tempo del sentimento e della sofferenza. Perché
non c’è amore senza dolore e dolore senza amore. Un po’ come la luna e il sole,
e il buio e la luce: nessuno dei due può esistere senza la presenza dell’altro.
Solo chi ama può comprendere
il dolore, e l’amore può essere vissuto solo da chi è passato anche attraverso
la sofferenza.
Nei componimenti di Franco
troviamo romanticismo, amore, passione, lacrime, gioia e anche una sana
malinconia.
Eccone un piacevole
stralcio.
L’eco della solitudine
Ogni tanto torna l’eco della
solitudine,
ti mancano certi affetti,
certi odori, certi sguardi, certi pensieri, i sorrisi.
Senti quel vuoto dentro,
ma sai che passerà,
quell’eco sparirà.
Ormai ci sei abituato, ecco
perché scrivi, fa parte di te,
ha la sua bellezza,
ha la sua armonia,
mantiene in equilibrio il
tuo cuore e la tua mente.
Questo è l’eco della
solitudine.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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