sabato 11 luglio 2020

RECENSIONE RACCONTI INTORNO AL FUOCO DI TOMMASO SGUANCI





 




 






Dettagli prodotto
·  Copertina flessibile: 155 pagine
·  Editore: Prima edizione Zerounoundici Edizioni
Seconda edizione Amazon
·  Lingua: Italiano
·  ISBN-10: 8863077525
·  ISBN-13: 978-8863077520


SINOSSI
Un monaco Zen. Uno jarl vichingo. Un'aspirante eroina. Un timido archeologo. Un guerriero pellerossa. Una vittima del terremoto. Un feroce pirata. Cosa accomuna le loro storie? Una spasmodica ricerca di risposte. Ogni personaggio è posto faccia a faccia con i suoi più profondi interrogativi, con le sue ombre, ma anche con la scintilla di luce che guida il suo destino. Ogni ambientazione ospita un viaggio e manifesta i lati della psiche umana con i suoi archetipi: l'acqua, la morte, il potere, la conoscenza, la paura, la follia, il fuoco. La potenza dei simboli, che richiamano gli antichi miti, non toglie spessore ai protagonisti della ricerca. I toni cambiano adattandosi al carattere dell'ambientazione, lo stile muta in conformità alle esigenze del protagonista: sono i personaggi che dettano le regole. Il lettore è accompagnato per mano in sette viaggi alla ricerca di se stesso, attraverso domande che trovano risposta solo in chi ha il coraggio di guardarsi dentro.

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Recensione

Raccolte di racconti se ne vedono sempre meno, questa ha un sapore nuovo, quasi mistico. E proprio come si evince dalla copertina, rasserena il cuore del lettore con il calore di un falò acceso in mezzo alla natura. Racconti intorno al fuoco, storie che ballano intorno all’anima evocando quasi una danza della pioggia per esorcizzare la frenesia dell’esistenza e catturarla per racchiuderla in una spiritualità innata. Episodi narrativi che calcano l’interrogativo sull’esistenza. Perché viviamo, perché siamo al mondo? Tutti i personaggi incontrati in ogni vicenda accomunano il messaggio morale nella ricerca della risposta sulla vita. Per quale motivo respiriamo la vita? 

Abbiamo un monaco che nella sua figura religiosa di mediatore tra dottrina e universo riesce a entrare in simbiosi con la natura stessa, sconfinando nel concetto poetico del panismo (La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio, ndr). Il monaco sceglie l’acqua come elemento essenziale per dare una ragione alla vita e la considera come una divinità vera e propria che unisce l’esistenza e la terra. Anche il monaco riscopre così sé stesso e la propria spiritualità.
E l’autore sfiora gli spalti del mito, della leggenda, di religioni ancestrali, toccando con mano i temi della vita e della morte, facendoli vivere al lettore.   

Dall’altra abbiamo uno studioso che vuole scovare i misteri del popolo egizio, della bellezza e del fascino delle piramidi e della Sfinge. Ed è proprio in questo episodio che lo scrittore spinge chi legge ad arrivare sul filo del baratro, dove lo studioso protagonista riesce a riscoprire sé stesso, i suoi ideali e il senso della vita soltanto affrontando un vero e proprio viaggio verso la morte. Ma avrà possibilità di tornare indietro e riprendere la sua vita terrena?
E qui si rivisita un po’ il mito di Edipo, dove appunto l’uomo lotta contro un destino tragico ormai scritto per lui. Ma qui l’autore incentra anche il nesso su come l’uomo, però al contempo si chieda ancora una volta tante cose sulla vita, sulla sua forma, sulla sua trasformazione e dove essa può scorrere e vivere. Quali sono i suoi luoghi più adatti per manifestarsi.   

In un altro racconto, un uomo per riuscire a tornare a galla e non soccombere annegato dalla paura di morire, si armerà dei suoi ricordi per costruire il film della sua vita. E anche qui torna sovente il tema della morte, ma più psicoanalitico. La morte sembra più una porta aperta verso la fine e non la fine di un tunnel. Qui la morte è vista come forma di distanza dalla vita, un modo per far aprire gli occhi e scoprire cose, di cui il protagonista magari non si è mai accorto. Sguanci inoltre sottolinea il dispiacere dell’uomo nel non aver potuto elaborare le sue memorie scritte e così purtroppo non è rimasta testimonianza di lui. In fondo un libro resta sempre immortale… e la scrittura rende immortale il suo autore?  

Si percepisce dallo stile e dal genere del romanzo che Sguanci è un autore accurato, metodico, che scrive con il senno di poi, elabora, pensa, senza porre conclusioni, perché vuole che sia il lettore a mettere il punto ad ogni riflessione, che la sua scrittura fa scaturire. E se il punto non esistesse, ma ci fossero sempre i tre puntini di sospensione? Se la vita fosse un eterno punto interrogativo? Allora… esisterebbe per sempre ancora un libro da scrivere, ci sarebbe sempre un modo per riflettere all’infinito.
Una lettura riflessiva senza essere troppo filosofica e pedante, perché riesce a far porre domande su sé stesso anche al lettore più allergico alla spiritualità dell’essere.


Francesca Ghiribelli

L’AUTORE



Nasco a Firenze il 30 novembre del 1980. Studio all'ITIS Meucci come perito meccanico. Con i primi amori mi diletto nella stesura di poesie. All'età di 16 anni mi allontano da ogni forma di religione. Su idea di un amico, fondiamo il gruppo informale “Solaria” che ha l'intento di scambiarci racconti brevi. Mi appassiono anche alla musica cantando in un coro polifonico e successivamente in un gruppo heavy metal. Mi dedico a vari sport quali l'atletica e la ginnastica artistica. 

Mi riavvicino alla spiritualità a 22 anni grazie a un gruppo di meditazione profonda, che stimolano il mio interesse per la mitologia. Decido così di rivoluzionare la mia vita che comincia a basarsi sulla meditazione profonda quotidiana, un'ascesi decisa, una vita spartana, la medicina alternativa, l'apertura alle altre religioni e sul lavoro manuale. Studio filosofia e teologia a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana. Il mio maestro di meditazione mi spinge a dedicarmi alla scrittura di racconti, notando la mia vena. Così, ispirato dal mio cammino di crescita interiore, dalle intuizioni ricevute in meditazione, dalle esperienze di vita mie e delle persone conosciute, dal contatto con la natura e dallo studio dei miti e delle disparate tradizioni spirituali, mi dedico alla scrittura di racconti, filastrocche, pensieri e semplici canzoni. 

Con la morte del mio maestro e grazie a un illuminante viaggio in India, torno a uno stile di vita più “normale”. A Catania mi prodigo come relatore di conferenze per l'associazione culturale Vivencia (fra le conferenze tenute, una su Tolkien e il Signore degli Anelli e una su La Storia Infinita di Ende, altre su Elia, Le opere di Hayao Miyazaki, la meditazione). In seguito insegno religione alle superiori nella zona di Firenze. 

Nell'agosto del 2012 intraprendo il Cammino di Santiago, che si rivela essere una delle esperienze più importanti della mia vita. Tornato, mi iscrivo alla scuola Shiatsu Ki e dopo tre anni divento operatore Shiatsu. Mi dedico al mondo olistico specializzandomi anche in massaggio Thai, Tuina, coppettazione, massaggi rilassanti e decontratturanti, Yoga e meditazione. Viaggio molto, soprattutto in Asia, conciliando l'esplorazione allo studio e alla formazione. Nel 2014 pubblico il mio primo libro “Racconti intorno al Fuoco” con la Zerounoundici edizioni, una raccolta di racconti scollegati fra di loro, uniti nell'intento di spingere il lettore a riflettere sulla vita, la spiritualità e la crescita personale. Nel 2016 partecipo a vari concorsi e il mio libro ottiene la menzione d'onore al Premio Culturale Nazionale “Sant'Ambrogio”, terza tappa del Torneo Unicamilano. 

Nello stesso anno lascio l'Italia per approdare in Irlanda, dove vivo di olismo per due anni e mezzo. Infine mi trasferisco ad Atene nel 2019. Lasciata anche quella, mi lancio in un viaggio in Asia con l'intento di trovare ispirazione per i miei scritti. Mi dedico alla stesura di romanzi che abbiano lo scopo di portare il lettore a un'introspezione e una ricerca interiore, al di là di qualsiasi dogma di fede. Il tipo di letture che prediligo, oltre ai saggi di spiritualità (in particolare di Mircea Eliade) o ai testi epici e mitologici delle varie tradizioni, sono la narrativa di stampo fantastico ma caratterizzata da una forte introspezione e dal profondo simbolismo archetipo. Gli autori che preferisco, solo per citarne alcuni sono Tolkien, Hesse, Ende, Murakami Haruki, Melville, Benni, Calvino.



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