lunedì 22 giugno 2020

Recensione Racconti durante la quarantena di John Hancock





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SINOSSI 

Nel 2020 una pandemia sconvolgerà le vite di buona parte degli abitanti della terra.
Uno di questi deciderà di traslare le proprie emozioni in brevissimi racconti.
Racconti fantasiosi (a volte surreali), tristi, speranzosi ma con un filo conduttore unico di spaesamento che porterà il lettore a riflettere su se stesso e sui rapporti con il prossimo.
Storie, vite, attimi e sensazioni di personaggi intensi. Scritto durante la quarantena ma sempre attuale ed incentrato sulla società odierna.

Recensione 

Venti pagine che volano via, davvero un peccato! Avrei voluto un romanzo intero, ma la particolarità di questo scrittore emergente è la brevità e l’impatto dei suoi racconti. Ambienta il breve libro proprio nella nostra era. Anno 2020, pandemia Coronavirus, una strage di innocenti. Quasi vorremmo che questi racconti restassero dentro l’inchiostro delle pagine e che non fossero la cruda e amara realtà del nostro tempo. Insomma, un virus letale che potesse rimanere negli incubi che facciamo di notte con il desiderio che possano restare imprigionati nel letto e allo svegliarci non ci seguano tutto il giorno, come la nostra ombra. 

L’autore è alla sua prima opera narrativa e si è messo alla prova con il genere del racconto. Non è per niente semplice incentrare un tema come la pandemia in brevi pagine strutturate a capitoli narrativi. Piccole gocce di racconti che per far staccare il cervello dalla solita pandemia raccontata in tutte le salse e in tutte le angosce, riesce a far esiliare per un attimo il lettore rendendolo consapevole di ciò che sta succedendo, ma facendolo anche viaggiare sui binari del surreale. 

Già, l’autore narra come un virus di tale portata travolgerà per sempre la vita dell’intero pianeta, ma al contempo utilizza la scrittura per far parlare una delle tante persone al mondo e renderla così protagonista dei suoi racconti per riuscire così ad esorcizzare l’ansia, la preoccupazione, l’aria di morte tramutandola in flebile speranza e in coraggio per imparare a sognare con la fantasia anche su temi tragici come questo. Ma la surreale fantasia spiegherà le ali fra la tristezza e la disperazione per volare e raggiungere la voglia di sperare ancora. Il lettore più attento comprenderà il denominatore comune di tutti i racconti del libro, solo così sarà capace leggendo queste brevi pagine a compiere un’attenta analisi introspettiva di sé stesso e di tutti coloro che lo circondano. 

Ho apprezzato anche la crudezza realistica dello stile narrativo, che respira al contempo surrealismo: un linguaggio sciolto, ma anche complesso alcune volte, già caratteristico di quegli autori maturi, che sanno il fatto loro e riescono a distinguersi dalla massa con una propria importante personalità scritturale. Anche i titoli dei racconti sono d’impatto visivo e sensoriale. 

Dall’autore: “Pagine volatili, come pandemie. Come l'elio a prima mattina”.

Una lettura flash, che lascia l’impronta del periodo buio della pandemia, come una testimonianza scritta, per accendere i nostri passi di luce attraverso gli occhi della scrittura.  

Francesca Ghiribelli

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