sabato 13 giugno 2020

Recensione Il viaggio di uno straniero di Magnus Torque






 









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  • Formato: Formato Kindle
  • Dimensioni file: 2211 KB
  • Lunghezza stampa: 154
  • Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
  • Lingua: Italiano
  • ASIN: B089JJYZ27

 

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SINOSSI 

Un mondo di incredibile bellezza, un pericolo inaspettato rischia di annientare la civiltà che vi prospera. Una donna è in grado di affrontare la sfida, ma deve dividersi fra il dovere e l'amore per il microcosmo che ha imparato a conoscere durante una missione segreta. Avrebbe dovuto solo spiare e riferire, ma non può abbandonare un popolo che potrebbe essere destinato ad una terribile fine.

RECENSIONE 

Di solito non prediligo questo genere di letture, restano ancora qualcosa di ignoto per me. Altri tipi di libri restano i miei argomenti preferiti, ma alla fine mi sono buttata per la prima volta nel romanzo d’esordio di uno scrittore che sa il fatto suo. 

Una trama fantasy e fantascientifica (sci-fi), ma che nonostante sia uno fra i nuovi generi più attuali e seguiti nel settore libresco, alla fine ha poca diffusione per la pubblicizzazione sui social network. L’autore però stavolta ha saputo incentrare il fantascientifico-fantasy in una vicenda che sconfina con il distopico introducendo nomi di villaggi, ambientazioni e di personaggi con fare curato e dettagliato. È tutto studiato a puntino e anche la nuova cover attira ben di più e racchiude il senso mistico del romanzo in sé. Il titolo sembra un po’ statico ma se si va a leggere tutto il libro si andrà a capire il perché della scelta. 

Un romanzo che è una ventata di aria fresca nella letteratura emergente e nel suddetto genere libresco. Un fantasy che viaggia nell’immaginario, ma dove l’immaginazione è raccontata talmente bene da riuscire a essere toccata o sfiorata dal lettore, che in certi momenti attraverso uno sfondo distopico può riuscire a credere che quella fantasia sia reale. 

Un universo fantasioso di meravigliosa bellezza si apre davanti agli occhi di chi legge. Ma come in tutte le favole fantasy c’è sempre un pericolo imminente che rischia di nuocere distruggendo la popolazione di quel mondo così bello. E l’autore chi sceglie a vestire i panni della grande sfida avventuriera che scorre fra le pagine, se non una donna? Ma il cuore della donna deve combattere tra il dovere della sfida e l’amore che nutre per la dimensione che ha imparato a conoscere durante la missione segreta. Ed ecco che qui l’autore fa diventare la donna protagonista (non voglio fare da spoiler per il libro) oltre che un’eroina fantasy, anche un personaggio protagonista studiato dal punto di vista esistenziale e umano. Un’analisi introspettiva che vede l’animo femminile combattuto tra il seguire le regole dettate dalla missione e il dolore che una vera donna sente se deve abbandonare alla propria fine un’intera civiltà!
Ma andiamo a vedere il nesso del romanzo.

Siamo nel villaggio di Arendath, troviamo l’inquisitore Vurnao che si presenta ai cittadini. Vurnao comunica che l’intera popolazione sta passando un periodo veramente buio. Incombe un’ignota minaccia, ma come sempre il cuore deve serbare una speranza di riuscire a sopravvivere… Yaren Hurdah, il Sommo Emissario della divina Sulyath ha mandato Vurnao tra i cittadini del villaggio per dare loro un messaggio importante. È stata proprio la divina Sulyath a parlare dicendo che il male ha colpito la parte delle montagne orientali e che le risposte a tale mistero e minaccia verranno trovate fra gli abitanti della tribù di Shamoth (i selvaggi dei Picchi Ghiacciati). Notare la scelta dei nomi stranieri e dei rispettivi italianismi. 

Ecco che Vurnao sotto la divina Sulyath è venuto ad Arendath per racimolare uomini pronti a combattere per il proprio popolo e così trovare i terribili nemici e ucciderli una volta per tutte. Rendere così quel mondo meraviglioso illibato e puro togliendo di mezzo bestie diaboliche. Ovviamente chi sarà pronto a sacrificare il proprio destino per il bene civile sarà ricompensato. Ed ecco che il momento più bello e saliente in tutto il romanzo e che in parte dà senso al titolo del libro, è il fatto che fra la folla silenziosa, la voce di un solo uomo si fa avanti ed è quella di Fremeth, il fabbro del villaggio. L’unico che prende il coraggio parlando riferendosi alla preoccupazione di rimanere troppo a lungo lontano da casa, senza poter mandare avanti la vita del villaggio che ha i suoi cicli naturali. Ma quando il sacrificio viene fatto per il bene superiore, la missione diventa fondamentale e tutto il resto diventa marginale.
Un romanzo che resta vivo nel suo genere vibrando di bravura e preparazione lasciando il segno. 

FRANCESCA GHIRIBELLI







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