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SINOSSI
Elena, una giovane donna tormentata dai fantasmi del
passato e da un pensiero ricorrente, decide di cambiare vita animata dal
desiderio di trovare finalmente un foglio bianco su cui scrivere il proprio
futuro. Inizia così una avventura dai contorni sfumati tra sogno e realtà.
RECENSIONE
Adoro i
personaggi tormentati, quelli che ti ricordano quelle trame letterarie di un
tempo che fu e questa brava autrice è riuscita ad ambientare tale
caratteristica in un romanzo contemporaneo. Un libro del nostro presente e del
nostro futuro. Elena, donna fragile e forte al contempo, deviata nel suo
percorso esistenziale dai fantasmi del passato, dagli scheletri di un armadio,
forse mai aperto ma tenuto a chiave per la paura di vedere cosa c’è dentro.
Elena, un
animo quasi ossessionato dagli stessi pensieri, che ritrova nella narrazione di
quest’opera il modo per uguagliare le pagine bianche del libro a una nuova
fonte a cui abbeverarsi per cambiare vita e rinnovare sé stessa rinascendo agli
altri. Pagine bianche, dove riscrivere dall’inizio un nuovo futuro e sperare di
poter tracciare anche una serena e felice conclusione. Ma il racconto della
penna dell’autrice non sa solo di contemporaneo e al contempo del classicismo
dei romanzi di un tempo con le loro figure disperate ed esistenziali, perché
qui la Vivoli riesce a rendere il rinnovamento della vita della protagonista
come un’avventura pregna del sapore della reale quotidianità e dall’altra del
profumo screziato di dolcezza di un sogno. Forse, un romanzo che non potrà
piacere a tutti, perché prolisso di riflessioni e introspezione, ma scritto con
semplicità d’impatto. La sottoscritta adora da sempre nella letteratura
l’abbondanza di descrizioni interiore dei protagonisti di un libro.
Per essere
il primo romanzo dell’autrice devo dire che ha saputo far filosofeggiare il
lettore senza annoiare mettendo movimento grazie ad intreccio ed emozioni. Ed è
proprio dalla sofferenza di Elena, da questo suo lato tragico vitale, che si
estrapola pura empatia emozionale per chi legge.
Da una parte
il personaggio maschile di Edoardo, figura sofferta e profonda che si lascia
anche un po’ detestare dal lettore, ma per amare si soffre e a volte chi si
detesta, poi si impara ad amare più di chi invece sembrava fatto apposta per
noi. Io attendo altri scritti dell’autrice con trepidante attesa e devo dire
che oltre alla trama, mi ha proprio colpito la freschezza sensuale della
copertina, ma anche soprattutto il titolo che a leggerlo sembra un flash
poetico, una fotografia scattata… “Abbagli”, un fermo-immagine che resta come
segnalibro fra gli spalti di questo romanzo assolutamente da consigliare!
Abbagli
Memoria ride
agli occhi dei ricordi
sei abbaglio nei miei giorni.
Indice che sfoglia
l’alba del mio mondo
sei abbaglio del tramonto.
Dolce graffio scava
nel cuore del passato
sei abbaglio di ciò che ti ho dato.
Fiamma freme
candela accesa legge
sei abbaglio nella mente.
Abbraccio dipingi
bacio disarmi
sei abbaglio mentre ardi.
Penso nello sfilare degli alberi
tremo nell’emozione di inventarti
mi spoglio della ragione
mentre ti vesti piccola lucciola
per essere abbaglio di sogni.
Fioca luce
battito di pace
abbaglio d’amore.
Francesca Ghiribelli
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