lunedì 8 giugno 2020

Recensione Una nuova vita di Danio Mariani





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SINOSSI
Un invito in Sicilia, un lungo viaggio in treno e un soggiorno da un vecchio amico, questo è ciò che aspetta l’ex maresciallo dei Carabinieri Antonio Molinaro. Ma cosa avrà davvero in mente il commissario Bonfiglio? Quale sarà il vero motivo che l’ha spinto a contattare Molinaro dopo tanti anni? La penna di Danio Mariani torna a dar vita al maresciallo Molinaro, ora in pensione dopo un grave incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. In una storia ad alta tensione, seguiremo Molinaro attraverso una trama ricca di intrighi e colpi di scena che condurrà il protagonista a compiere scelte sempre più difficili in nome di grandi valori come giustizia e amicizia.

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Recensione 
E se il primo era coinvolgente, questo secondo libro sulle prime nella sinossi poteva sembrare almeno personalmente meno accattivante, ma invece spacca del tutto ed è più appassionante addirittura del primo. Difficile per un autore emergente italiano trovare sempre nuove strade per regalare ad un thriller nuova stoffa da vendere e originalità. E Mariani riesce ancora a non annoiare, a far rabbrividire, a far stare il lettore al cardiopalma. Sì, perché il vero giallo italiano è quello scritto con scioltezza, con crudezza, dove l’inchiostro nero si mescola a quello del sangue con maestria e consapevolezza del genere. Un prologo che apre il sipario dello spettacolo in maniera orchestrale. Protagonista del romanzo è Antonio Molinaro, un maresciallo dei carabinieri ormai in pensione, con una particolarità scelta dallo scrittore che riesce a farlo rimanere nel cuore del lettore. Già, perché Molinaro è costretto su una sedia a rotelle per una forma di disabilità. Ed ecco che Mariani crea un personaggio comune, ma unico nella sua storia esistenziale. Un uomo coraggioso che lotta con la sua disabilità e con l’amore, il quale lo contraddistingue per un valore chiamato amicizia, che oggi come oggi spesso viene quasi dimenticato. Sì, per amicizia si troverà di fronte a un bivio e dovrà scegliere: seguire la rettitudine imposta da sempre dalla sua ex professione oppure andare contro alla legalità e all’integrità dando uno schiaffo alla giustizia (che in un carabiniere resta impressa per tutta la vita).  

Molinaro è uno molto tosto, forse per l’amarezza che gli ha dato la vita, ma anche perché si sente addosso come una seconda pelle la responsabilità della sua professione. Per lui un caso da risolvere diventa un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. Antonio ha un caratteraccio, per questo Mariani lo rende autentico, talvolta scegliendo di rappresentarlo anche antipatico. Il protagonista si fida solo del suo intuito e il suo tribolato passato diventa enorme macigno per continuare a vivere. Ecco il motivo per cui mi è piaciuto di più questo secondo libro, perché Mariani ha fatto un lavoro diverso analizzando il protagonista e facendo assomigliare il libro più ad un giallo analitico, che affianca le tante sfaccettature caratteriali della storia di Molinaro alla trama della vicenda, la quale vede come sempre un mistero da risolvere. Qui troviamo la ricerca della verità in mezzo alla cornice di un’Italia infangata dal peccato di persone pronte a fare di tutto pur di non far scoprire la loro sporca fedina penale.
Questo secondo romanzo ha un andamento più tranquillo rispetto al primo e ai soliti gialli dal ritmo frenetico pervaso da colpi di scena. Ma non per questo non c’è suspense, anzi prevale un giallo psicologico e introspettivo. Da citare personaggi secondari come Vito Bonfiglio, la figura da cui scaturisca la vicenda centrale; Alfio, difensore a spada tratta delle persone a lui care; l’immorale Don Carmine, personaggio da disprezzare fino in fondo.
Una nuova vita ci regala sangue innocente versato, emozioni, trepidante attesa, rimpianti, sofferenza, lacrime, ricordi, integrità morale, il sapore di un piatto freddo come la vendetta, ma soprattutto il dubbio sul fatto di poter infrangere la rettitudine di un cuore come quello di Molinaro, che è devastato dal desiderio di scoprire la verità. Ma la verità ha il costo dell’infrazione? Starà a voi scoprirlo…     

Francesca Ghiribelli

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