Autore: Fabio Monteduro
ISBN: 9788897674337
N.pag.: 430
Rilegatura: Brossura
Formato: 14x21 con alette
Genere: Thriller
Prezzo di copertina 17,00 €
TRAMA
Tutto ha inizio, da quel che ci è dato
sapere, davanti al cancello di una grande villa di campagna, è lì che si
consuma una morte assolutamente inaspettata quanto assurda. Da questo
inspiegabile suicidio si diramano le angoscianti vicende del romanzo. Tra i protagonisti, Matteo, aspirante regista di film horror.
Andrea, appassionato di sovrannaturale. Sarà l'incontro tra questi due
personaggi che farà nascere l'idea di diventare cacciatori di fantasmi. E
ancora, Emma, la sorella di Andrea, sembra avere poteri da medium. Alicia, una
ragazza peruviana, laureata in psichiatria, pertanto refrattaria alle idee dei
suoi "nuovi" amici. Su tutti si ergono tre inquietanti presenze:
Erwin Kanvans, stimato psichiatra. Fatima Gutiérrez, una levatrice chiamata la
Santa mammana. Per finire, il S.Cataldo, un ex manicomio abbandonato. Gli
improvvisati "cacciatori di fantasmi" si troveranno a lottare per le
loro stesse vite, trovandosi, ben presto, faccia a faccia coi loro peggiori
incubi. Con la prefazione di Mirko Barbaglia fondatore del Ghost Hunters Team.
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L’autore
Fabio Monteduro romano, classe ‘63. Autore
di romanzi sempre in bilico tra il thriller e l’horror, in quella particolare zona d’ombra dove la
differenza tra il reale e il fantasioso, è sempre più labile.
Cacciatori di Fantasmi è la sua ottava pubblicazione.
Dello stesso autore: So chi sei ...ed altre ossessioni (2004); Avamposto dell’Inferno (2005); Anima Nera (2008); Jodi (2010); Zona di Frontiera (2011); Otto Minuti a Mezzanotte (2011); Dove le Strade non hanno Nome (2012).
Cacciatori di Fantasmi è la sua ottava pubblicazione.
Dello stesso autore: So chi sei ...ed altre ossessioni (2004); Avamposto dell’Inferno (2005); Anima Nera (2008); Jodi (2010); Zona di Frontiera (2011); Otto Minuti a Mezzanotte (2011); Dove le Strade non hanno Nome (2012).
Recensione
Sono un’amante di molti generi
libreschi e letterari, ma nonostante il genere sull’occulto mi abbia sempre
affascinato molto, non mi sono mai veramente dedicata troppo a questo settore.
Questo libro per me è un
ulteriore prova che riscatta sempre più l’autore emergente italiano, visto che
già ne ho letti molti di libri inerenti alla categoria esordienti e tutti mi hanno
entusiasmato e affascinato molto nei più svariati generi.
Stavolta è stato il turno di
Fabio Monteduro, uno scrittore che non conoscevo, ma che credo fermamente abbia
stoffa da vendere in questo genere per niente facile da scrivere e soprattutto
da immedesimare in una trama di un libro.
Penso infatti che l’impresa sia
ardua anche soltanto per il semplice fatto che chi legge libri dalla vena
thriller e horror abbia tre principali aspettative: trama avvincente, stile
scorrevole e che il fascino dell’intera storia possa far sciogliere un brivido
lungo la schiena emozionando e lasciando stupiti.
Ecco, credo che questo romanzo
abbia tutti questi ingredienti miscelando al suo svolgimento una sfumatura lugubre
e gotica che in simili circostanze non guasta mai.
Tutto inizia con la morte di una
ragazza davanti al cancello della sua nuova casa da sogno, dove andrà a vivere
con il suo compagno.
Una morte alquanto improvvisa e
resa strana anche dalla raffigurazione trovata sul cancello dell’abitazione: un
serpente che si morde la coda e dal cui stomaco fuoriescono gambe e braccia
umane.
Per chi non conoscesse l’intero
evolversi della faccenda, ovviamente lo invito a leggere l’intero libro, perché
non amo rovinare le sorprese, ma per chi si aspettasse da questo alquanto
apparente inizio il susseguirsi di un giallo dai risvolti soltanto polizieschi
e thriller si sbaglia di grosso.
Un indizio che può aiutare è la
prefazione scritta da un esperto ‘Ghosthunter’ italiano.
Una storia che si incentra su una
morte iniziale che si incatena ai successivi risvolti paranormali, con cui la
trama cerca di dare una risposta alla comune domanda che lega tutti i
protagonisti del romanzo: la speranza di avere l’incontro ravvicinato con uno
spettro per testimoniare la speranza dell’esistenza dell’aldilà.
Ciò che però ha saputo creare
bene l’autore è anche la perfetta simbiosi sul genere che unisce le esperienze
di vita passata dei protagonisti.
Persone completamente tutte
diverse tra loro, ma che alla fine sembrano sempre avere qualcosa a che fare
con il tema del paranormale, soprattutto la passione che li lega all’occulto
per scoprire tutta la verità fino in fondo.
Matteo e Andrea che si incontrano
alla Cantina del Jazz e che iniziano la loro avventura su questa stessa
passione armandosi dell’attrezzatura specializzata per scovare presenze su luoghi
infestati e abbandonati.
Tutto parte dal Casale dei Pini,
nuova casa di Sandra e Saverio,dove Sandra muore davanti al cancello, raffigurante
il famoso serpente che si morde la coda e che intreccerà in seguito le sue
vicende ad altri posti come l’Hotel Clarin e il famoso manicomio di San
Cataldo.
La prima inspiegabile morte di
Sandra introdurrà altri essenziali personaggi come Emma, la sorella di Andrea
che insieme al fratello da piccola aveva vissuto un’esperienza palesemente
paranormale in una casa presa in affitto per le vacanze; Diego, ex fidanzato di
Emma, ma anche sensitivo e per finire Alicia,neolaureata in psichiatria.
Sarà proprio quest’ultima che
attraverso il districarsi della storia immetterà nella trama anche il professor
Kanvans, esperto in schizofrenia, nonché ultimamente scienziato credente
nell’occulto.
Per chi leggerà il romanzo so che
forse i patiti del genere troveranno di nuovo tutti gli ingredienti che
descrivono luoghi maledetti o posti abbandonati e infestati dall’idea che
possano nascondere la verità tanto attesa, ma per chi riuscirà veramente a
entrare dentro alla trama troverà la bravura dell’autore che racconta il tutto
con l’occhio informato ed esperto del ghosthunter armatosi di coraggio e
pazienza.
Un libro raccontato da un punto
di vista particolare e inusuale, dove giallo, thriller, horror e gotico ballano
un elegante valzer in punta di piedi, riuscendo alla fine a sconvolgere il
lettore stupendolo con l’accattivante vicenda di Fatima Gutierrez, la partera.
Conferisco cinque stelle alla
lettura di questo piccolo capolavoro, perché Monteduro ha saputo intrecciare il
lato psichico dei protagonisti all’intera vicenda soprannaturale: descrizioni
di incubi nel sonno che si legano alla perfezione con i reali fatti accaduti
nel passato di ogni protagonista.
Tutto prima del gran finale ci fa
scoprire quanto ogni personaggio possa nascondere i propri scheletri
nell’armadio, ma la verità torna sempre a galla.
Grazie ai numerosi flashback la
trama si inoltra nella psiche di ognuno di noi, facendoci fare un’analisi
introspettiva del nostro inconscio e facendoci riflettere anche sulle nostre
più piccole paure.
Una storia per chi ama il genere,
anche per chi si avvicina ad esso per la prima volta, ma soprattutto a chi
crede fermamente negli spettri o anche soltanto per chi ci spera relativamente.
Una lettura da fare al buio anche
per chi non crede assolutamente che possa esistere una vita dopo la morte.
Francesca Ghiribelli.
Bella recensione! Ho letto anch'io questo libro e condivido la tua opinione.
RispondiEliminaGrazie anche tu sei molto brava nelle recensioni,sono felice di aver conosciuto questo autore!
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