venerdì 28 gennaio 2022

RECENSIONE LA NINFA OSCURA DI ANDREA CARUSO

 




 

TRAMA

"La ninfa oscura" non è soltanto un fantasy ma, per molti aspetti, un romanzo di fantascienza distopica caratterizzato da una società fittizia, con scarsa e spesso assente umanità, e da una forte tensione narrativa che spinge il protagonista a lottare per un ideale. Protagonista dai capelli rossi che ricorda il giovane Rosso Malpelo, dell'omonima novella di Giovanni Verga, mal visto dal gruppo sociale d'appartenenza per il colore dei capelli che sembrava contraddistinguere, secondo alcune credenze, una personalità malvagia. Ma Zarek conserva in sé principi e valori in contrapposizione con la società in cui è costretto a vivere e farsi largo con brutale violenza. È una società asservita a chi vuol governare attraverso forme di potere conquistate con ferocia, con barbarie, con azioni cruente; una società popolata da mostri, non solo fisici, senza alcun valore morale. Quasi un parallelismo con o, più precisamente, una cinica trasposizione di tipologie di società in cui la sete di potere implica distruzione, sottomissione, di certo non libero consenso delle masse ma obbedienza automatica a un potere assoluto, di dominio e di controllo sociale. Potere tuttavia reso legittimo, in larga misura come già delineato dalle forme di legittimazione elaborate dal sociologo Max Weber. Zarek, contrario a rendere oggetto la donna, cede all'erotismo umano bypassando limiti e pregiudizi sulla bellezza femminile ma l'amore non ha una direzione poetica. Non c'è da parte del protagonista un rivolgersi all'amore bensì il soddisfacimento di pulsioni sessuali e istinti naturali per cui l'atto non è amore puro ma accoppiamento fine a se stesso. Non c'è movimento di energie interiori né celebrazione dell'amore, quindi non effusioni sentimentali ed emozioni; l'amore idilliaco non esiste. "La ninfa oscura" è un romanzo da leggere e capire oltre le parole e il loro livello semantico, oltre gli scenari sanguinosi, oltre l'erotismo (anche delle illustrazioni, di Chiara Romagnoli).

 

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RECENSIONE

 

Questo libro è un testo molto particolare, è molto lungo, anche se il genere lo richiede, si sa. Infatti abbiamo un romanzo fantasy con una bella copertina in stile che possiamo definire manga. Il tocco della cover e delle illustrazioni di Chiara Romagnoli fanno da cornice alla storia del giovane autore Andrea Caruso, che possiamo chiamare uno scrittore emergente dalla fervida immaginazione. Già, perché non avevo ancora avuto la possibilità di leggere un libro che riprendesse la storia di Rosso Malpelo di Verga (quindi un classico intramontabile) in una chiave del tutto nuova e originale. Una chiave di lettura che esonda nel genere fantasy, fantascientifico e distopico. Qui abbiamo Zarek come protagonista che sfrutta il funzionale tratto somatico di Rosso Malpelo, ovvero, il colore dei capelli rossi. Lo stesso elemento che lo contraddistingue (questo succede anche nel testo di Verga) e lo rende diverso agli occhi altrui, ovvero un essere portatore di qualcosa di malvagio, proprio per il colore della sua chioma. 

E se in Verga avevamo le credenze di un piccolo paesino in una Sicilia d’altri tempi, dove Rosso Malpelo era un minatore, qui invece abbiamo uno Zarek immerso in una società fittizia dalle sfumature fantascientifiche e proiettate in un futuro che prende le forme di una comunità, dove la sete di sovranità significa distruzione, sottomissione e impotenza di fronte a un governo violento che permette solo cieca obbedienza. In fondo, l’autore ha studiato bene la possibile analogia fra due opere così diverse, ma con un denominatore comune come il tema sulla diversità di qualcuno agli occhi altrui (i capelli rossi di Malpelo e Zarek) e come quella di una società troppo chiusa e dedita a una sorta di dittatura se la si pensa con più umanità o in maniera anche solo in parte differente (le stesse regole dettate dalla mentalità limitata di un piccolo paese e quelle di una comunità distopica che seppur feroce è legittima riprendendo le teorie del sociologo Weber). 

E ciò che rende ancora più diversa quest’opera, soprattutto discostandosi da Malpelo è l’erotismo, perché in una società violenta come quella in cui vive Zarek, seppur lui rappresenti un personaggio valido per portare avanti i propri ideali e le sue idee, alla fine c’è un unico elemento a cui soccombe nel vero senso della parola ed è il sesso, che anche per lui significa solo appagamento fisico e niente di più. Molti lettori potrebbero pensarla in modo romantico desiderando un approccio diverso del romanzo all’amore, ma in fondo l’autore rende la sua opera diversa proprio perché resta fedele alla società in cui ha ambientato tutta la storia e che alla fine fa risultare meno scontato tutto, diversificando il solito happy end da favola rosa. Un autore che valorizza il protagonista, ma che non banalizza la storia restando fedele al genere letterario scelto.

 

FRANCESCA GHIRIBELLI

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