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Sinossi
“…e tra milioni di cose ormai svanite sono rimasti
cinquecentocinquantamila pugni presi in faccia che hanno lasciato il segno in
un cuore che batte il palpito della speranza, che sembra quasi una sfida alla
sventura.”
È la storia di Ninì, “nato il terzo giorno di un maggio di neve, e si dice che
maggio sia il mese delle rose”. La vita gli si presenta subito pungente e acre
come la sua terra. Il giovane Ninì cresce e si forma tra la solitudine,
l’abbandono e la meschinità sociale e da voce a un accorato appello
all’indignazione.
Il pensiero del protagonista, ironico e autentico, accompagnerà il lettore tra
le “viuzze” dei suoi vissuti e tra le tempeste a mare aperto.
Dubbi paure incertezze accompagnano il suo viaggio di formazione: capiterà
qualcosa altrove? Certo perché la vita è una singolare parabola morale e
insieme un’opera di genio.
Citazione
Che gioia! Che terrore! Sempre aveva avuto questa impressione quando spalancate le finestre si tuffava nell’aria aperta del mattino; eppoi sentiva un’indescrivibile arresto, una sospensione, un presagio, un’avvisaglia terribile; e fissava il Tiflis che scorre profondo con l’acqua orlata dai salici verdi e i rami ingombri della piena invernale; e guardava gli alberi così saldi e dritti e le cornacchie che emergono dalla nebbia in volo; e guardava la nebbia che pareva un’onda che s’infrange sugli scogli; e stava lì e guardava, quando Concetta Abbati in meditazione sul terrazzo disse: “Vi state mangiando il nostro sangue?” Disse così? O disse: “Io preferisco i vampiri ai bambini?” Non ricordava bene, perché le sue parole erano così lagnose, ma certe espressioni rimanevano impresse: gli occhi, il sorriso, quel suo modo di fare scontroso, le battute sulle salme, pungenti come il temperino; e tra migliaia di altre cose ormai del tutto svanite, com’era strano, alcune espressioni come questa del sangue e dei vampiri. Da dove cominciare?
RECENSIONE
Ninì, uno di noi, il personaggio protagonista di questo lunghissimo romanzo, quasi un’epopea di vita. La vita di un bambino che poi diventa ragazzo e infine uomo, un libro lungo tutta una esistenza. Si parte da un paesino immerso nella Puglia degli anni Cinquanta fino ad arrivare agli anni Novanta e a un modo contemporaneo. Lui ha un animo colorato e vivace fin da bambino, ma anche talmente romantico tanto da trasformare il fantasma di una ragazzina in un angelo custode o in uno spirito guida. Il libro si presta al messaggio morale del racconto di un’intera esistenza incrociando il gusto di tanti e diversi lettori dai più piccoli, agli adolescenti fino agli adulti. Perché il protagonista appunto cresce nel romanzo e il romanzo cresce con lui.
Il suo cuore puro vive in una spensieratezza interiore, che riesce a tramutare i dolori, le negatività in un colorato arcobaleno e soprattutto riuscendo a incantare chi legge, perché se tutti riuscissimo come lui a rendere magico ogni brutto momento o ogni mancanza grazie alla nostra forza interiore, intellettiva e alla nostra magica fantasia e immaginazione, allora riusciremmo a rendere migliore l’esistenza di noi stessi e di chi ci sta vicino. L’autore riuscirà a far piacere la sua opera anche ai più piccoli credo proprio per il fatto che Ninì rappresenta un’anima da Peter Pan, la quale è capace di suddividere la narrazione tra un Ninì in carne e ossa e un Ninì letterario, che evoca e narra i suoi pensieri e le sue vicissitudini attraverso una voce spirituale a sé stante. E quando si tratta di romanzi di vita, noi lettori ci sentiamo come il protagonista, ci commuoviamo e ridiamo con lui, diventando piccini e grandi insieme a lui. Ninì è come un acchiappasogni, un talismano che esorcizza le nostre vite riflettendoci sul suo vissuto e facendoci credere e pensare rincuorandoci che la nostra croce non sia poi così più pesante di altre, anzi a volte sembra quasi più leggera, ma soprattutto ci insegna a sorridere e a sognare nonostante tutto.
Francesca Ghiribelli
L’autore
Nato a
Bitonto, in provincia di Bari, ex tenete di polizia locale, ha sempre accolto
l’arte nella sua vita, in quanto ritiene che fra tutte le cose che l’amore
esige per vivere, l’arte è l’unica che gli fa ritrovare le ragioni delle
proprie passioni e delle proprie emozioni.
La grande avventura in realtà è la scrittura. La scrittura lo accompagna da
sempre in un affascinante viaggio di immersione nel reale. L’autore esplora
generi e forme diverse di scrittura, siano essi racconti brevi, romanzi e testi
di canzoni (è autore di diversi testi musicali diffusi su reti locali).
Nella sua poetica ama raccontare il disagio, la solitudine di ciascuno di noi,
storie colme di poesia e delicatezza, rispondenti comunque alla realtà, nella
maggior parte dei casi.
Tra il 2018 e il 2019 ha pubblicato due racconti in antologia, a seguito di
concorsi letterari nazionali con la casa editrice Sensoinverso: “La quinta
generazione” in Il quartiere più sicuro; “Io clandestino per sempre” in ‘U
sfinciuni, di genere noir. A breve sarà pubblicato il terzo racconto in
antologia intitolato: Il recinto dell’Old Burying Ground, vincitore di concorso
letterario.
Ha partecipato a diversi concorsi letterari nazionali classificandosi sempre ai
primi posti.
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