giovedì 12 maggio 2022

RECENSIONE 1953 QUARANT’ANNI DOPO DI ROSEMY CONOSCENTI

 


 



 

 

 

TRAMA

 

«Fra storia e fantasia s'incastra la vita di Angel, che ha vissuto il peso socio-politico e la sofferenza delle due guerre mondiali. Guerre che hanno profondamente devastato città e rapporti umani, fratturato storie d'amore. È il 1953, seduta su una panchina Angel ripercorre con la mente la propria esistenza, le proprie emozioni, i propri sentimenti all'ombra delle due guerre… E la sua storia d'amore con Mark è sopravvissuta alle devastazioni?»

 

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RECENSIONE

 

Non ho avuto il piacere di leggere il primo romanzo dell’autrice dal titolo Angel, ma questo secondo volume è la continuazione che rivede la protagonista, appunto Angel, in un periodo che comprende gli anni antecedenti alla prima guerra mondiale e il 1953. Un romanzo scorrevole che riveste la funzione di opera rappresentante la chiave di lettura della verità. Regala un volume di narrativa storica e contemporanea, ma è anche strumento di verità in cui fedeltà al periodo storico e la creatività di una trama si prendono sottobraccio creando un punto di riflessione sull’essenza reale degli eventi di guerra, sulla loro conseguenza sociale, psicologica e culturale, ma anche sugli squilibri esistenziali e mondiali che hanno causato. L’autrice è brava anche nel creare la giusta atmosfera per gli stati d’animo dei personaggi, analizzando le ferite e le cicatrici di ogni piccolo grande protagonista. Ma il filo che lega ogni volto incontrato nell’intera vicenda è ancora una volta l’amore, ma non in un’unica forma, bensì in una forma polivalente. L’amore inteso come sentimento universale che smuove gli animi di tutti i personaggi. In particolar modo, ovviamente, di Angel, la figura femminile protagonista nei panni di ogni ruolo che il destino le richiede di impersonare. E lei lo impersona con la voce dell’amore, nella sua verità di donna divisa tra amore romantico e ardente passione. Ma Angel più di tutto ci insegna a rispondere sempre con il bene anche a chi ci fa del male, è l’unico modo per poter sopravvivere a tutto e a vincere su tutto.

 

FRANCESCA GHIRIBELLI

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