sabato 23 aprile 2022

RECENSIONE Appunti di viaggio di Mauro Arciduca

 


 

 


TRAMA

 

“Appunti di viaggio”: una narrazione memorialistica dal chiaro valore emotivo, oltre che soggettivo, inquadrata in un determinato contesto storico-sociale e politico. Arciduca lascia l'impronta del proprio essere proiettandosi sul passato per rievocare ricordi in cui sono concentrati emozioni, percezioni, immagini, suoni, colori immagazzinati nella mente, per costruire un pezzo di storia personale. Le tappe fondamentali della vita dello scrittore Arciduca sono racchiuse come petali di un fiore che non appassisce mai e narrate come la storia di un puzzle, dove i tasselli sono i ricordi, in cui il tempo fluttua avanti e indietro, alcuni con spazi narrativi più ampi rispetto ad altri ma tutti con differenti valori esperienziali. I ricordi non conoscono frontiere, sono il tramite grazie al quale l'autore sapientemente “naviga” nella sua interiorità a toccare e portare alla luce un tempo perduto, svanito fra le pieghe del flusso temporale, senza restare intrappolato nel passato. In fondo ricordare è una connessione tra passato e presente ed è evidente in “Appunti di viaggio” il lavorio interiore dell'autore, compiuto con razionalità e con la volontà di affrontare un tempo lontano senza tensioni emotive ma percorrendolo con la consapevolezza dei passi, certi e incerti, che furono. Quasi un giro di boa, quello di Mauro Arciduca.

 

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RECENSIONE

 

“Appunti di viaggio” è un diario di bordo fatto di vita, esperienza personale, di immagini, suoni, colori, di cuore e anima che si dividono fra passato e presente senza soccombere o restare ancorati a ieri, ma facendone insegnamento e tesoro per il presente e il futuro. I ricordi non devono essere nebbia o veleno per noi stessi, ma un vangelo di consigli da cui apprendere e da cui prendere il meglio per non rifare gli stessi errori del passato. L’autore attraverso l’avventura della sua vita ci fa sognare nei bei luoghi in cui ha vissuto e in cui è anche solo passato trascorrendo tappe salienti della sua esistenza. Ci narra gli alti e bassi della vita, fra cui le esperienze positive e negative.

“Appunti di viaggio” è da prendere come insegnamento per noi stessi e gli altri, perché si possono trovare tanti denominatori comuni imparando a riflettere sulle scelte fatte o su quelle ancora da fare. Nella seconda parte troviamo anche uno spaccato più filosofico che ripercorre accadimenti storici come quelli della Seconda guerra mondiale e i tanti efferati crimini compiuti da Hitler e dalle SS, a cui Arciduca ha pensato di dare una parziale risposta (non certo una giustificazione) con teorie di psicologi e psichiatri importanti, ma anche basandosi su opere letterarie note. Lo scrittore sottolinea di possedere inoltre un busto di Hitler per cause legate alla sua famiglia, ma che alla fine non può che sottolineare gli errori compiuti dal dittatore per la sua insaziabile fame di potere durante il secondo conflitto mondiale.

 

Particolari pensieri e riflessioni che ci fanno comprendere i cambiamenti socio-politici avvenuti dal passato fino a oggi. Arciduca, nato nella cosiddetta Svizzera italiana, infine, è anche un amante della musica, grande amico del noto batterista britannico John Weathers che ha fatto parte dei Gentle Giant e di molti altri gruppi musicali. Foto suggestive ingraziano il racconto di vita rendendo ancor più piacevole la lettura.    

 

FRANCESCA GHIRIBELLI

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