venerdì 18 marzo 2022

RECENSIONE DISGUIDI DI ALDO VIANO (CONTROLUNA EDIZIONI)

 





 


 

 

 

TRAMA

Disguido, dallo spagnolo descuido, trascurataggine. Questa una collezione di passi falsi, che negli anni hanno insidiato la scontata narrazione offertami dalla vita. Dove avrei dovuto puntare se non verso l’eresia di parole che non si capiscono? La poesia una feroce resa dei conti con sé stessi, quindi col mondo. Sbagliare allora l’ultima astuzia per procurarsi una mappa, utile a ritrovarsi.

 

 

 

LINK AMAZON

https://amzn.to/3if5SUI

 

RECENSIONE

 

Disguidi di Aldo Viano non è semplicemente un libro di poesie. Abbiamo una poetica prosastica, in un certo senso anche dissacrante, racchiusa in versi brevi quasi fotografici, dove le parole “denunciano” a tratti senza ostentare sapienza la realtà quotidiana in cui viviamo. Ma anche chi ci oltraggia in silenzio, chi ha il potere di tirare i nostri fili per muoverci come burattini in un mondo fatto di una società che ci prende in giro, sorridendo sotto i baffi, deridendoci e ridendo delle nostre sfortune di cui magari è perfino colpevole. Ho conosciuto Viano nel suo stile narrativo e romanzesco avvincente e davvero studiato e particolareggiato, ma qui abbiamo una poetica altrettanto ricca di sfumature, fatte di un titolo rappresentato da un gioco di parole d'effetto che infine svela il pensiero autentico dell'autore senza risultare mai banale o scontato, e neanche offensivo. Già, perché Viano arride dei tiranni e li descrive senza peli sulla lingua, additandoli ma senza mai puntare il dito con superbia, bensì con occhio esterno e profondamente analitico di chi sa emozionarsi nel “disguido” della vita. Perché a volte perdersi in un'emozione vale molto più di tutto. In fondo, è l’unica cosa che ci fa restare vivi. E quale miglior strumento, se non la poesia?

 

Un libro di versi a volte ermetici e che nella loro serratura, se aperta e ben compresa, proliferano di verità che non si decantano assolute, ma che rendono la lettura nuova, accattivante e che ti fanno rileggere più volte i versi contemplandoli come fa l'assetato nell’oasi di un deserto. Qui l’assetato è il lettore che può trovare piccole grandi verità filosofiche ma anche esistenziali per dissetare i suoi pensieri, dubbi e interrogativi. L'autore percorre il suo cammino di vita ed esperienza personale ricalcando in poesia qualcosa che si può riassumere in fotogrammi di racconti che si trasformano in poetica prosastica. I componimenti sono tutti graditi, ma se devo dare la mia preferenza posso affermare che ancora una volta le tematiche sui fiori, sulla natura e sull'ambiente che ci circondami affascinano... Insomma, quando il Viano scrittore più razionale si abbandona alle emozioni che la poesia vera regala e si lascia andare al suo io irrazionale, allora lo prediligo. Anche attraverso la natura e il suo occhio osservatore denuncia la realtà di ogni giorno, ma lo fa con quella amara dolcezza travestita di poesia, perché infatti non c'è modo migliore di addolcire la pillola per affrontare e accettare meglio la quotidiana verità.

 

Anche soltanto riuscire a sorridere di noi stessi e dei problemi esistenti. Un volume da consigliare e da rileggere ogni volta con nuove sensazioni e riflessioni. Ecco che vi lascio cari lettori con una poesia forse la meno adatta a riassumere il senso e a rappresentare la raccolta di Viano, ma in questi versi ho trovato speranza, quella stessa speranza che ognuno di noi serba dentro di sé. Una poesia che nasconde anche sensualità nella sua speranza e passione di vita. Un componimento che cela nel profondo il “disguido” di poter essere vittime delle proprie emozioni scoprendo meravigliose sorprese.

 


FRANCESCA GHIRIBELLI

Nessun commento:

Posta un commento