TRAMA
Disguido,
dallo spagnolo descuido, trascurataggine. Questa una collezione di passi falsi,
che negli anni hanno insidiato la scontata narrazione offertami dalla vita.
Dove avrei dovuto puntare se non verso l’eresia di parole che non si capiscono?
La poesia una feroce resa dei conti con sé stessi, quindi col mondo. Sbagliare
allora l’ultima astuzia per procurarsi una mappa, utile a ritrovarsi.
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RECENSIONE
Disguidi di Aldo
Viano non è semplicemente un libro di poesie. Abbiamo una poetica prosastica, in
un certo senso anche dissacrante, racchiusa in versi brevi quasi fotografici, dove
le parole “denunciano” a tratti senza ostentare sapienza la realtà quotidiana
in cui viviamo. Ma anche chi ci oltraggia in silenzio, chi ha il potere di
tirare i nostri fili per muoverci come burattini in un mondo fatto di una
società che ci prende in giro, sorridendo sotto i baffi, deridendoci e ridendo
delle nostre sfortune di cui magari è perfino colpevole. Ho conosciuto Viano
nel suo stile narrativo e romanzesco avvincente e davvero studiato e
particolareggiato, ma qui abbiamo una poetica altrettanto ricca di sfumature,
fatte di un titolo rappresentato da un gioco di parole d'effetto che infine
svela il pensiero autentico dell'autore senza risultare mai banale o scontato,
e neanche offensivo. Già, perché Viano arride dei tiranni e li descrive senza
peli sulla lingua, additandoli ma senza mai puntare il dito con superbia, bensì
con occhio esterno e profondamente analitico di chi sa emozionarsi nel “disguido”
della vita. Perché a volte perdersi in un'emozione vale molto più di tutto. In
fondo, è l’unica cosa che ci fa restare vivi. E quale miglior strumento, se non
la poesia?
Un
libro di versi a volte ermetici e che nella loro serratura, se aperta e ben
compresa, proliferano di verità che non si decantano assolute, ma che rendono
la lettura nuova, accattivante e che ti fanno rileggere più volte i versi
contemplandoli come fa l'assetato nell’oasi di un deserto. Qui l’assetato è il
lettore che può trovare piccole grandi verità filosofiche ma anche esistenziali
per dissetare i suoi pensieri, dubbi e interrogativi. L'autore percorre il suo
cammino di vita ed esperienza personale ricalcando in poesia qualcosa che si
può riassumere in fotogrammi di racconti che si trasformano in poetica
prosastica. I componimenti sono tutti graditi, ma se devo dare la mia
preferenza posso affermare che ancora una volta le tematiche sui fiori, sulla
natura e sull'ambiente che ci circondami affascinano... Insomma, quando il
Viano scrittore più razionale si abbandona alle emozioni che la poesia vera
regala e si lascia andare al suo io irrazionale, allora lo prediligo. Anche
attraverso la natura e il suo occhio osservatore denuncia la realtà di ogni
giorno, ma lo fa con quella amara dolcezza travestita di poesia, perché infatti
non c'è modo migliore di addolcire la pillola per affrontare e accettare meglio
la quotidiana verità.
Anche
soltanto riuscire a sorridere di noi stessi e dei problemi esistenti. Un volume
da consigliare e da rileggere ogni volta con nuove sensazioni e riflessioni. Ecco
che vi lascio cari lettori con una poesia forse la meno adatta a riassumere il
senso e a rappresentare la raccolta di Viano, ma in questi versi ho trovato
speranza, quella stessa speranza che ognuno di noi serba dentro di sé. Una
poesia che nasconde anche sensualità nella sua speranza e passione di vita. Un
componimento che cela nel profondo il “disguido” di poter essere vittime delle
proprie emozioni scoprendo meravigliose sorprese.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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