domenica 7 giugno 2020

Recensione Jack di Danio Mariani






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SINOSSI
Misteriose sparizioni di stimati professionisti, ritrovamenti di mani mozzate e Jack di picche. Un assassino che vuole farsi trovare, un uomo che cerca di fermare una serie di crimini orrendi.

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Recensione
Uno stile affilato e d’impatto come la lama di un rasoio ed è perfetto per un giallo autentico, di quelli che ti tengono con il fiato sospeso. Pagine scorrevoli, una penna che sa il fatto suo, un incantatore di storie di suspense, Mariani fa breccia nel cuore dei lettori contemporanei con originalità e sorprendente meraviglia. 

Un racconto lungo, che il lettore secondo me avrebbe reclamato più esaustivo, perché desiderava non finisse troppo presto. E i personaggi non lasciano vuoti o pecche, così in un thriller-mistery dai toni anche noir-splatter, i volti restano indelebili nell’anima di chi legge, insieme alle tante persone scomparse che si aggirano fra le righe del romanzo, con sparsi fra i capitoli corpi mutilati, Jack di picche e mani mozzate di netto. Un serial killer che ovviamente si divide tra la voglia sadica di essere scovato e la speranza di non essere catturato e incastrato (come ogni assassino che si rispetti). L’autore ha voluto mixare il sapore ancestrale di uno dei criminali più famosi al mondo come Jack Lo Squartatore rendendolo attuale e moderno, totalmente rinnovato. Anche l’ambientazione è la stessa, ovviamente Londra. Mariani però appunto rinnova il marchio dell’assassino che lascia come simbolo un’impronta particolare. Un richiamo irresistibile per la mente del detective che indaga. Così l’autore non si “vergogna” di prendere il calco di un assassino già letto, vissuto e soprattutto celebre, ma la maestria sta proprio nel non rendere il suo racconto-romanzo scontato, bensì appassionante e da scossa elettrica. 

Se si legge prima di dormire, scioglie il sangue nelle vene e si può correre il rischio di svegliarsi un po’ sudati sotto il terribile ricordo di un corpo martoriato e assassinato, ma chi vuole un giallo doc, deve vivere questo tipo di pericolose esperienze. E poi in copertina come nel corso di tutto il romanzo resta sospesa la fatidica domanda fino alla fine: dove si trova il confine tra il bene e il male? 

Mariani lascia la scelta a noi lettori e recensori di trovare la giusta risposta, magari anche soltanto dentro di noi. Ci fa divertire lasciando anche libera strada al nostro immaginario, è chi legge che cataloga il buono e il cattivo, ma alla fine l’apparenza può ingannare e le carte in tavola cambiano. Al lettore sembra di rivivere quelle serie americane a puntate, peccato che qui si tratta di un solo breve racconto. Protagonista e personaggi secondari hanno pari importanza e vitalità regalando adrenalina pura e vivido intreccio per mantenere vigile la mente del lettore. 

Francesca Ghiribelli

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