domenica 1 aprile 2018
RECENSIONE CUORE DI PIETRA TORMANNA DI SILVIA LICETTI
• Paperback: 194 pages
• Publisher: Nuova Santelli Edizioni (March 15, 2018)
• Language: Italian
• ISBN-10: 8827583440
• ISBN-13: 978-8827583449
SINOSSI
Villanova, Sicilia, giorni nostri. La tranquilla esistenza di Cosimo Petralia viene sbalzata dall’arrivo di un ospite che Sindaco e Maresciallo gli impongono. Da qui si dipanano storie, confronti, affronti, delusioni, impegno e ricerca in un territorio che non lascia scampo. Nemmeno alle migliori intenzioni.
Due pietre, insignificanti, insinuano nel frattempo il dubbio, e non solo sulla loro natura.
E da lontano il verso del pavone ricorda che “anche in natura esiste la vanagloria”.
Originariamente scaturita dall’idea di dare indicazione per una via di uscita da questo stallo nella lotta alla forza assurda e invisibile quale la Mafia, si rivela forse solo la descrizione della sconfitta sociale del singolo che, attraverso la sua umile partecipazione, vorrebbe dare il suo contributo al miglioramento globale.
RECENSIONE
Un romanzo particolare e singolare nella sua vicenda esistenziale. Una storia che nel suo esistenziale trasborda la sua morale finale e lungo tutta la vicenda in una trama che nasconde nella sua tranquilla descrizione la vena cruda della mafia. In una Sicilia dove la terra trema sotto la paura della criminalità, di sotterfugi, del potere del pizzo che non si abbassa di fronte a niente, il personaggio di Cosimo Petralia, i suoi fratelli, la figura di Malena, ma soprattutto l’analisi delle due pietre tormanne, rappresentano il fulcro del romanzo.
Cuore di pietra tormanna, profumo di Sicilia, l’importanza della pietra che si sgretola fra le mani, mani che hanno lavorato ricordando appunto le origini stesse di Cosimo. Per lui la pietra è vita, senza remore, è gioco di vita, ma la vita stessa è il prezzo da pagare per una società dove la forza invisibile ma incessante della Mafia continuerà sempre a imporre la sua esistenza. Nel romanzo mancano un po’ di intrigo, colpi di scena, ma nel complesso l’autrice riesce a denunciare il corso della criminalità come il greto di un fiume che se ne va lento, ma inesorabile per poi alla fine straripare nella globalità di un mondo, dove il singolo individuo non resta che sconfitto di fronte all’evidenza del potere dell’illegalità. In sottofondo e in copertina la figura di un pavone senza ruota che sembra assista in silenzio alla vanagloria e alla superbia di un’oligarchia di delinquenti e prepotenti.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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Ebbene sì, non ci sono grossi colpi di scena se non forse nel finale. Francesca ha capito che l'intreccio è lento e inesorabile come una fiumara che da goccia si trasforma in alluvione. Non c'è solo la Mafia, non c'è solo Sicilia...
RispondiEliminagrazie a te complimenti per il libro! buona Pasquetta
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