mercoledì 20 dicembre 2017
RECENSIONE IL VIOLINO NERO DI MAXENCE FERMINE
Dettagli
GenereNarrativa moderna e contemporanea
• Listino:€ 10,00
• Editore:Bompiani
• Collana:Assaggi
• Data uscita:24/10/2001
• Pagine:144
• Lingua:Italiano
• Traduttori:Sergio Claudio Perroni
• EAN:9788845249716
Descrizione
Siamo alla fine del Settecento e Johannes, genio musicale precoce, viene ferito durante la campagna napoleonica in Italia e viene soccorso dal liutaio Erasmus. Questi ha costruito un misterioso violino nero che canta con la voce suadente di una donna, Carla Farenzi. Il giovane dopo averlo sentito suonare rimane irrimediabilmente legato alla donna.
Citazione
“Voi l’avete mai suonato?”
“Solo una volta. Tanto tempo fa. Da allora non l’ho più toccato. È come l’amore. Quando hai amato una volta - e mi riferisco all’amore vero, al grande amore - fai di tutto per dimenticartene.”
RECENSIONE
Un romanzo brevissimo, ma la sua intensità permane all’infinito nel cuore del lettore. Una storia antica, quella di uno strumento musicale come il violino, conosciuto anche come lo strumento del diavolo che nasce dal personaggio famoso di Niccolò Paganini. Le radici della storia di Paganini e del suo patto con il diavolo provengono però in origine anche dall’opera La tragica storia del dottor Faust di Marlowe nel Cinquecento. Fermine riprende le radici dell’idea nate in quella lontana epoca riproponendola quasi nelle similari circostanze di Paganini, ma viene ambientata nel Settecento. Il protagonista Johaness Karelsky è un violinista di grande talento, quasi come se al posto del suo sangue scorresse letteralmente uno spartito musicale. Tante e forti emozioni, importanti accadimenti si succederanno nella sua vita, il tutto scandito dalle note della sua meravigliosa passione. La guerra sconvolgerà il suo animo, la perdita di un amore mai vissuto ma altrettanto desiderato strazierà il suo cuore, la voce incantevole di una donna resterà incancellabile per le sue orecchie, tanto da voler scriverci sopra un’opera unica e incantevole. Impiegherà ben trentuno anni per crearla, ma alla fine ci sarà veramente riuscito? Ciò che incomberà sul suo destino è il fortuito incontro con Erasmus, un famoso liutaio di Venezia, famoso per aver lavorato sotto gli insegnamenti del figlio di Stradivari. Insomma un romanzo brevissimo, ma indimenticabile che scava nella storia del protagonista, ma soprattutto nella storia dei tempi, per chi fosse curioso di sapere le origini del violino. Una curiosità che spesso i libri non ripercorrono facilmente. Alla fine il lettore si chiederà il perché del titolo del romanzo, ma soltanto alla conclusione ne capirà il vero motivo… un violino nero costruito con il legno di ebano sembrerà veramente impersonare la figura del diavolo, vestendosi di una storia d’amore romantica ma anche disperata. Assolutamente consigliato!
Francesca Ghiribelli
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