giovedì 27 aprile 2017
RECENSIONE ‘LE DONNE CREANO DISORDINE’ DI GIANPAOLO CIONINI
Dettagli prodotto
• Copertina flessibile: 352 pagine
• Editore: Sassoscritto (8 giugno 2012)
• Collana: Topazio
• Lingua: Italiano
• ISBN-10: 8866020192
• ISBN-13: 978-8866020196
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SINOSSI
Oggi i conflitti si combattono col denaro. Spread, fondi sovrani, borse, signoraggio, riserva frazionaria sono le parole che si rincorrono nei moderni bollettini di guerra. Il debito è il mezzo per soggiogare nazioni e governi, prima con la crisi dei sub-prime, oggi con quella del debito pubblico. Il piano è chiaro: impadronirsi del sistema bancario per sferrare un attacco al mondo occidentale. Un progetto geniale per una mente brillante come quella del trader. Chi è questo trader? Max non lo sa, ma da tempo è diventato il suo più acerrimo nemico e scoprirà a sue spese le ragioni di questo odio profondo. Tra donne, sesso e potere, dove per amore o per odio si è disposti a tutto, Max si getterà nella mischia per salvare la donna per lui più importante. Incrocerà molte donne facendo i conti con la loro forza e la loro studiata follia. Un Occidente sempre più fragile, si salverà di fronte ai nuovi ricchi dell'economia globale? E per quanto? Un romanzo di fantaeconomia che ha un unico difetto: quello di aver previsto il presente.
CITAZIONE
Odio le donne. Perché non sanno distinguere, non sanno comprendere. Per il loro sentimento lacrimoso, condito di zucchero e melassa.
Pensò a sua figlia e si augurò che crescesse diversa.
Figlia mia, non spaventarti mai di percorrere le strade giuste da sola. Sono meglio di quelle affollate dalla stupidità.
RECENSIONE
Non amo molto i libri che vogliono riflettere una verità reale come la crisi economica in un contesto romanzesco contemporaneo. Questo libro ha l’aria un po’ distopica di un’odierna realtà vista con gli occhi di un imminente futuro. Mi piace l’idea, i personaggi protagonisti hanno un buono charme per coinvolgere, ma lo scrittore (lavorando nella vita come broker) riassume fin troppo bene il tema economico, che fa da tema centrale al libro. E si percepisce così tanto che si poteva riuscire a far assomigliare il libro più ad un saggio economico che ad un romanzo vero e proprio. Ecco, secondo me l’opera manca di questo, molte parti uniscono narrativa a livello buono, altre sembrano solo trasposizioni nozionistiche di ambito finanziario un po’ forzate in una storia letteraria che avrebbe potuto avere maggior fascino se misurata con maggior disinvoltura con un adattamento economico meno pesante e più comprensibile a livello di un pubblico di comuni lettori. Comunque sia coraggioso e rischioso da parte di uno scrittore emergente ambientare una trama in un simile contesto sociale, dove il mondo è governato da un debito pubblico che va a ingraziare le tasche di un’oligarchia di potenti. Abbiamo sempre saputo che le pedine dell’economia e della finanza, come in qualsiasi altro ambito, vengono mosse da chi sta sempre più in alto, ma l’autore ci vuole far comprendere come il gioco del debito pubblico non andrà mai a morire finché il meccanismo dei più forti avrà le redini dell’universo. Da lì il passare del tempo ci ha fatto scivolare nella trappola di una crisi economica senza apparente via d’uscita. Nonostante abbia trovato i precedenti difetti, conferisco un buon giudizio al romanzo che ci fa aprire gli occhi sul nostro triste presente e su un futuro ancor più tragico che ci aspetta. Il tutto fra le note di un amore ineguagliabile fra padre e figlia.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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Come sempre adoro leggere le tue recensioni!
RispondiEliminaNon è un genere che amo molto leggere, però affrontare problematiche che riguardano il mondo reale non è sempre facile.
Un bacione!
http://makeupstrass.blogspot.it/
grazie un bacione!
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