lunedì 12 dicembre 2016
Recensione ‘Germogli…Scritti in emozioni’ di Sabrina Santamaria
Curatore: C. Russo
Editore: Di Nicolò Edizioni
Anno edizione: 2016
Pagine: 58 p. , Brossura
• EAN: 9788897855439
SINOSSI
Le lettere raccolte in questo breve lavoro, rappresentano un viaggio, a mio giudizio reale, dall'adolescenza alla maturità. Chi scrive è una ragazza in cerca di sé, che si dibatte tra il sogno di un amore e il desiderio caparbio di affermarsi e realizzarsi attraverso lo studio che, come dimostrano le frequenti citazioni letterarie, ha costituito per lei, negli anni dell'adolescenza appena trascorsa, un appiglio sicuro, una valvola di scarico, una speranza di vita migliore. La nostra protagonista è stata una di quegli studenti, come ancora se ne incontrano nelle aule scolastiche, che ha interiorizzato certe letture e le ha fatte sue, tanto da ripetere le parole di poeti e filosofi per esemplificare certe sue emozioni. A volte addirittura, in alcune lettere, "ruba" le espressioni dei grandi, da Petrarca a Platone, perché il suo stato d'animo del momento esige uno scarto linguistico raffinatissimo.
LINK
https://www.ibs.it/germogli-scritti-in-emozione-libro-sabrina-santamaria/e/9788897855439
RECENSIONE
Ho conosciuto questa autrice virtualmente con vero piacere. Ho percepito da subito il suo giovane e candido animo. Qualcosa di puro e speciale, quasi introvabile nella gioventù odierna. Un libro che non possiede una trama vera e propria, ma una sorta di diario epistolare: dove i pensieri di chi scrive, impreziositi da aforismi di autori classici o filosofi antichi, ci permette di conoscere meglio noi stessi, facendoci diventare anche solo per un attimo i protagonisti di queste lettere. Tante domande, intrise da un coraggio umano femminile, che scava dentro la profonda tristezza malinconica dell’essere, per ritrovare sempre più forza per andare avanti. L’interrogativo più importante è quello sull’amore, qualcosa provato all’improvviso, un colpo di fulmine per un ragazzo musulmano. Quasi una dolce enfasi poetica per descrivere con profondo e autentico sentore ciò che si prova quando si ama veramente, ma colei che scrive le lettere si chiede se un tale amore possa essere quello vero e se possa durare in eterno, vista la superficialità di un’epoca, la quale sembra aver cancellato il sentimentalismo di un tempo. Mi piace lo stile della scrittrice, perché mi ritrovo affine al suo modo di pensare e di scrutare il mondo con quella sorta di nostalgia universale che si ritrova nel romanticismo letterario di una volta. Il diario è quasi interamente dedicato come missiva ad un ragazzo, Antonio. Un nome indicativo, quasi anonimo, ma alla fine del romanzo il lettore potrà comprendere il significato celato dentro le pagine lette. Condivido l’idea dell’autrice di preferire un abito nero ricamato da una tristezza veritiera, rispetto ad un finto sorriso cordiale, con cui il mondo tradisce ancora se stesso e l’umanità che lo popola. Una mistica riflessione onirica, dove sogno e realtà si incontrano fra le righe di un cuore, forse troppo sensibile per vivere in una società come quella di oggi. E proprio per questo ancora più apprezzabile e consigliabile da scoprire e da leggere.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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