Livrea leggera sfuma gli alberi
e come un nobile piumino
accende il cielo di confetto;
le canne
attendono solo un momento
per cogliere i capricci del vento
e il salto di due ranocchi
supera la quiete
di quei sassi spogli.
Sul mite vaneggiar
il sole si sorprende del colore
con cui l’emozione della sera scende.
Due alte zampe frugano
fra gli sfuggenti cristalli d’erba
che una libellula
a labbra d’acqua
accarezza.
Un esile collo si desta
ad un lontano richiamo
ed uno spruzzar di fragola bagnata
saluta la giornata;
in quelle piume
un becco lungo e adunco
assaggia l’ultimo battito di sole
per poi volare oltre le parole.
L’ennesimo frammento di erbino
è alla ricerca di un minuscolo insetto,
ma poi un rapido scatto di zampa
fa sfilata di tutta l’eleganza
e lo sguardo trova una magica somiglianza.
C’è una nuvola rosa in lontananza
e il sogno dell’araba fenice si infiamma:
uno spiegare di ali la raggiunge,
dove uno stormo di fenicotteri rosa
al tramonto si staglia
e risorge dall’amore
che il cielo dona al sole.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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