domenica 28 settembre 2014

RECENSIONE DI 'IL FANTASMA DI LEMICH' DI ANNA MARIA BENONE










Autore: Anna Maria Benone 
 
ISBN: 978-88-97674-22-1 
 
N.pag.: 154 
 
Rilegatura: Brossura con alette 
 
Formato: 12x17 
 
Genere: Collana Introspezioni 
 

Prezzo di copertina 9,90 €





Descrizione

Dopo una serie di sofferenze e fragilità, Lilia decide di 

affrontare il suo passato ritornando alle sue origini, nella sua

 amata terra: il Salento. I luoghi, i colori, gli odori, i sapori,

 risvegliano in Lilia antichi frammenti di memoria che si 

intrecciano tra le righe di un taccuino che le appartiene. Riga 

dopo riga Lilia riscopre se stessa e il vero senso dell’amore, 

abbandonando nel vento del sud ciò che per anni l’aveva 

ingabbiata: il fantasma di Lemich.

Questo è l’amore, ti stringe dentro e porta via

come un breve, intenso soffio di vento.
Non è impaurito dalla sua stessa ombra.

Questo è l’amore!
Non ha parole,
non ha menzogne
solo petali di luce
di una rosa senza spine.



Ci sono cose che si possono dire, altre per le quali è meglio

tacere, altre, specchio di queste, che è necessario custodire per 

non morire in un pallido stagno mosso da onde immobili. Il 

silenzio e il tempo sono i guaritori di irrisolte risposte. Spesso si 

attende e si cerca qualcosa che non c’è, ma che nell’invisibile 

cresce rigogliosa alla ricerca di un nuovo risveglio. Ognuno di 

noi ha dentro di sé un fantasma, il fantasma di Lemich....

L’amore incompiuto, l’amore compiuto, l’AMORE nel breve,

 preciso, conciso, incisivo romanzo di Anna Maria Benone. Un 

particolare intreccio in una fabula da scoprire...




LIBRO VINCITORE DI QUESTO PRESTIGIOSO PREMIO!

Premio del Sindaco
nella Sezione Autori Emergenti
della
XV edizione del Premio Letterario Internazionale di

Narrativa e Poesia edita e inedita

Tra le parole e l’infinito”
Con il Patrocinio del Comune di Santa Maria Capua Vetere


PAGINA DELLA CASA EDITRICE DEDICATA AL LIBRO





RECENSIONE


Un romanzo nel romanzo della vita, una storia nelle storie dell'universo, una sorta di diario scritto su un piccolo taccuino blu che riversa anche il più minuscolo angolo della vita di ognuno di noi nel magnifico racconto della protagonista.

Tre dimensioni esistenziali davvero profonde, intime e scattate attraverso tanti flash istantanei che ci narrano quanto l'amore ci faccia naufragare esausti fra le maree della vita, mentre poi quando dopo la tempesta arriviamo stremati sulla riva, ci sentiamo più vuoti di prima, ma denudati di quel dolore, il dolore del ricordo che ci racconta di noi stessi, ma che alla fine ci fa soltanto rinunciare alla gioia di andare avanti e scrivere un inaspettato futuro.

Sì, un futuro che attende solo noi, ma soltanto quando ci saremo liberati dalla sofferenza dei ricordi, solamente quando saremo sfuggiti dalle invisibili ma possenti braccia del nostro fantasma di Lemich,allora potremo giungere ad una nuova spiaggia e cominciare a scrivere le future orme di quello che sarà.

L'ignoto di quello che succederà ci spaventa, ma niente sarà più spaventoso come il dolore di una perdita di un amore, la disperazione che ci annienta quando sappiamo di aver perso per sempre la magica occasione che la vita ci regala e l'atroce sofferenza che la morte all'improvviso ci spalanca davanti come una finestra sul baratro.

Niente sarà più terribile, perché Lilia la protagonista di questa storia, rivivrà attraverso le pagine di un sorprendente diario la vita di sua nonna e di sua madre: due donne che le hanno trasmesso a loro modo la forza di vivere attraverso i loro numerosi errori, i quali le hanno aiutate a prendere il meglio dalla vita, riuscendo in fondo a lasciare i ricordi del passato sulla superficie del tempo.

Niente sarà pungente, perché ognuna di queste donne ha conosciuto la vivida entità del fantasma di Lemich e quando si riesce a sconfiggere tale entità, non potranno altro che essere 'vincitrici' della vita e di loro stesse.

Ho letto con piacere questa autrice esordiente, perché le sue pagine sono intrise di quella forma prosastica pervasa da poesia vivente, un genere che io adoro e anche io tento di scrivere a mia volta.

Credo sia il genere più difficile da raccontare, perché unire la narrativa introspettiva alle sfumature poetiche sia davvero l'arte più complicata da intraprendere.

L'autrice ci è riuscita alla grande e il premio da lei vinto è super meritato, mentre ho voluto aggiungere anche la prefazione, perché ho sentito un legame davvero forte e autentico fra il 'narratore reale' e il 'lettore reale'.

Mi è piaciuto tantissimo questo libro, perché ho ritrovato le vene di un autore classico e intramontabile come Pirandello nello stile della Benone.

Un autore a me caro, visto che l'ho scelto anche come tesina letteraria per il mio diploma di scuola superiore.

Una sorta di analisi introspettiva esistenziale attraverso tre donne diverse che hanno però tante di quelle cose in comune da diventare una sola storia narrante.

Tre protagoniste che come ognuno di noi, solo quando lasceranno cadere 'la maschera' del ricordo e della sua sofferenza, allora potranno riuscire a vivere realmente di loro stesse.

Mi sono letteralmente deliziata a leggere la dolcissima leggenda di Lemi e Chio e della loro impervia storia d'amore davvero indimenticabile e commovente, una vera chicca per dare altro tono e significato a questo romanzo imperdibile.

Una lettura alla quale conferisco quattro stelline e mezzo, perché voglio leggere molto altro di questa autrice davvero talentuosa!

Un romanzo consigliato a chi vuole riuscire a leggere meglio il cuore altrui e imparare a conoscere se stesso!



Francesca Ghiribelli.



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