Titolo: Nel Bosco di Aus
Autore: Chiara Palazzolo
Editore: Piemme
ISBN: 9788856619744
Fomato: Brossura
Lingua: Italiano
Numero pagine: 480
Prezzo: 19,50
Genere: Horror
Trama:
Carla ha tutto. Un marito con cui va d’accordo, tre figli che adora e
una nuova casa, al limitare di un bosco. Il sogno di una vita. Certo, i
ragazzi avrebbero preferito restarsene in città, più vicino agli amici,
ma per lei quella scelta era stata quasi una necessità imprescindibile,
un gradino in più nella scala sociale, il simbolo di un benessere
raggiunto. Qualcosa però viene a turbare la sua serenità: la morte in un
misterioso incidente d’auto di Rita, l’amica di sempre, una donna
vivace, una trascinatrice a cui Carla spesso si affidava nelle decisioni
più difficili. E poi c’è Albertino, il figlio più piccolo, che la mette
in allarme annunciandole di vedere spesso intorno alla casa una vecchia
signora, una strega, come lui la chiama. È l’unico a scorgerla e Carla
non gli dà peso, limitandosi a liquidare la cosa come un modo per
attirare l’attenzione. Anche perché nel frattempo è diventata amica di
una donna che conta nella zona, Amanda Satriani, la padrona di tutta la
collina, che la invita a far parte del suo circolo di burraco. E così
Carla, che era sempre stata moglie e madre impeccabile e devota,
comincia a trascurare la famiglia, presa dal nuovo gioco e soprattutto
dalla frequentazione di Amanda. Si fa irrequieta, intollerante, ed è
sempre più attratta dal bosco carico di presagi che le tocca
attraversare per arrivare a casa dell’amica. Una vicenda inquietante,
dove niente è quello che sembra.
L’autore: Chiara
Palazzolo (Catania, 31 ottobre 1961 – Roma, 6 agosto 2012) ha esordito
nel 2000 con il romanzo La casa della festa (Marsilio), pubblicando
quindi per Piemme I bambini sono tornati (2003). Con la Trilogia di
Mirta-Luna, affascinante eroina dark di Non mi uccidere (2005),
Strappami il cuore (2006) e Ti porterò nel sangue (2007), ha ottenuto un
grandissimo successo di pubblico e critica. Da Non mi uccidere è in
preparazione l’omonimo film.
Recensione
‘’Ci sono solo due streghe. Quindi una di troppo. In tutto tre’’
Ho
sentito parlare molto bene di questa autrice, purtroppo recentemente
scomparsa, soprattutto sulla precedente sua trilogia dark fantasy, ma
diciamo che questo è l’unico libro che ho letto finora della scrittrice.
E
con estremo dispiacere sarà il primo e anche l’ultimo, perché ho potuto
leggere tante recensioni entusiaste di questa trama che avvolge un’
atmosfera gotica e surreale immersa in uno strano e ambiguo bosco, il
bosco di Aus, ma a me la sua storia non è piaciuta affatto.
Ho
considerato la protagonista e la sua famiglia, più che essenziali
personaggi, delle persone dalle menti un po’ psicolabili e confuse, che
hanno fatto delle loro debolezze mentali una vera e propria tragedia
umana, proprio per questo credo che la visione delle streghe in questa
storia nasca solo come conseguenza mentale e non autentica. Solo frutto
di uno scherzo della mente di Carla, la protagonista.
Non
sono una grandissima lettrice di romanzi horror, però credo anche con
la limitata esperienza che ho, di non poter essere d’accordo sul fatto
che questo libro sia catalogato con tale genere.
Anche
se in sé la storia di fondo avrebbe un magico senso e un suo perché, io
ho trovato la narrazione molto sconclusionata, poco avvincente e molto
deludente.
Per
essere una storia interiormente struggente, lo ‘scalpiccio’ della
narrazione non inquieta di orrore, ma ti soffoca senza farti capire
molto di ciò che succede o che succederà.
Ci
ho messo molto a leggerlo, nonostante io divori quasi tutti i libri che
mi capitano tra le mani, anche quelli che a volte non mi piacciono
tanto, ma questo sono riuscita a finirlo soltanto per sapere dopo tanta
fatica come andava a finire!
E
sinceramente sono rimasta delusa anche dalla fine, perché almeno lì mi
sarei aspettata maggiore suspense o almeno una maggiore spiegazione
delle vicende per dare ulteriore significato all’intricata storia.
Credo
che per ora sia la peggior storia trattante le streghe che abbia mai
letto, anche se ripeto che se fosse stata costruita e maggiormente
studiata nella narrazione, avrebbe avuto un suo mistico significato e un
suo particolare senso educativo.
Per
tutte queste ragioni non consiglio questo libro, soprattutto agli
amanti dell’horror, se non a chi leggendo vuole provare la sensazione di
una faticante salita, della quale non si raggiunge mai la fine. Per non
parlare di qualche sbadiglio che ci scapperà sicuramente.
Francesca Ghiribelli
Peccato. Non conoscevo questo libro, ma dalla trama mi aveva incuriosito. Le tue parole mi hanno un po' smontata, solo che ora sono indecisa se leggerlo o meno ^_^
RispondiEliminaciao grazie per il tuo commento, ma ovviamente posso dirti che il parere su una lettura è sempre personale, magari prova e poi mi dici, chissà forse a te piacerà! :)
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