Titolo: L’arte ingannevole del gufo
Autore: Ella West
Pagine: 160
Prezzo € 12,00
Dimensioni: 14 x 21,5 cm
Copertina: Cartonato con sovraccoperta
Uscita: 14 Maggio 2014
ISBN: 9788809787896
TRAMA
Tutte le sere, dopo il tramonto, Viola si addentra nel bosco dietro casa. La grave malattia di cui soffre le impedisce di esporsi anche al minimo raggio di sole. Così, quando i suoi compagni sono impegnati con la scuola, lei dorme o sta in casa a suonare, e quando loro vanno a dormire, lei passeggia libera tra gli alberi del suo bosco, in compagnia del buio e di tutti gli animali che lo popolano. Una sera, però, sul sentiero sterrato da cui non passa anima viva, scorge un’auto: un ragazzo tira fuori un corpo pesante dal bagagliaio e lo trascina sul sedile di guida, prima di dare fuoco alla macchina. Poi seppellisce qualcosa nel terreno vicino. Sei alberi dal ciglio della strada: per Viola è facilissimo ritrovare il punto in cui quel tizio ha scavato la buca… e dare inizio alla sua personale, pericolosa indagine. Che cosa ci fanno tanti soldi sepolti nel bosco? E quel ragazzo è forse un assassino? Tornerà a cercarla?
Una voce incantevole e ingenua rapisce il lettore in una storia che lascia col fiato sospeso. Delicato, commovente, ammaliante, “L’arte ingannevole del gufo” è un romanzo destinato a conquistare un pubblico di tutte le età.
L'AUTRICE
Ella West è nata in Nuova Zelanda e ha scritto romanzi per ragazzi, ottenendo diversi premi. Vive in campagna e lavora part-time come giornalista.
LINK
Potete vedere il booktrailer a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=ghKr9V_JeeM&index=19&list=UUlxM_z6Zbmm93bxBssDsE2Q <https://www.youtube.com/watch?v=ghKr9V_JeeM&index=19&list=UUlxM_z6Zbmm93bxBssDsE2Q>
Link dello sfoglialibro: http://narrativa.giunti.it/media/sfoglialibro-arte-gufo-PKQUNFEM.pdf
Link del libro su Giunti narrativa: http://narrativa.giunti.it/novita/l-arte-ingannevole-del-gufo/
Link della pagina autrice sul sito di Giunti narrativa: http://narrativa.giunti.it/novita/l-arte-ingannevole-del-gufo/ella-west/
Link del libro su Giunti Store, il nostro sito di e-commerce: http://www.giuntistore.it/narrativa/l-arte-ingannevole-del-gufo-19164
RECENSIONE
Ho letto questo libro con
profonda emozione e forse con un senso di aspettativa un po’ esagerata.
L’ho trovato nella sua integrità positivamente
morale ed essenziale dal punto di vista umano, però credo che sinceramente mi
aspettassi di più dalla sua intera trama e dallo svolgimento della storia mi
sarei aspettata un evolversi delle vicende verso toni thriller e più
appassionanti.
Mi sono piaciute, invece
l’ambientazione della Nuova Zelanda, la descrizione dei boschi, perché si sente
che l’autrice è riuscita a rendere, forse più importante la simbiosi della
protagonista con il suo ambiente, che la trama stessa.
Amo molto leggere libri che
parlano della natura e del rapporto di essa a livello umano, così ho sentito
davvero indimenticabile il legame tra Viola, la bambina protagonista e il
Canterbury, luogo dove abita in una fattoria assai isolata, in cui il mondo
sembra fermarsi per dare vita ad una proiezione della realtà davvero magica e
invidiabile.
Viola stringe questo intenso
rapporto con l’ambiente circostante, proprio per la sua malattia, l’XP,
xeroderma pigmentoso.
Essa come ci tiene ad affermare
sua madre, non è una malattia, ma una disfunzione genetica.
Comunque sia, sempre un peso
enorme da portare per una bambina di quattordici anni, che saprà di non poter
vivere a lungo, visto che può uscire solo di notte, vivendo quasi come un
vampiro, altrimenti la luce del sole potrebbe ucciderla all’istante.
Non sono stata delusa da questo
libro nella sua complessità, forse sono rimasta un tantino insoddisfatta per il
fatto che a volte nel passaparola che si fa per pubblicizzare un’uscita
editoriale, si fanno considerazioni sbagliate o si esalta troppo la trama del
romanzo nel senso sbagliato.
Questo libro non è un thriller,
ma piuttosto il racconto di un’esperienza di vita personale tramutata in un
romanzo descritto attraverso venature poetiche e profonde.
Mi fa piacere che una malattia
come questa, che raramente viene trasposta nei libri, sia diventata fulcro
centrale per una storia istruttiva ed emozionale.
Due genitori che nonostante la
preoccupazione per lo stato di salute della loro figlia, la lasciano andare e
venire dal bosco per gran parte della notte, dandole la possibilità di vivere
in libertà.
Una libertà che la rende felice,
anche se sa che la sua non sarà mai una vita normale.
La solitudine che Viola si porta
dentro e con cui cerca di convivere al meglio accettando il fatto di vivere
senza poter avere un rapporto con i suoi coetanei, studiando da sola a distanza
con l’aiuto di internet e con la compagnia di qualche mail scritta da altri
ragazzi portatori della sua stessa malattia.
Oltre al bosco, ha la sua musica,
la viola che ha imparato a suonare grazie a sua madre e alle grandi nozioni di
musica classica avute da lei: la viola da cui prende lei stessa il nome.
Suo padre invece è un uomo buono e
dedito soltanto alla vita di fattoria, a cui lei partecipa aiutandolo nei vari
lavori quotidiani.
Viola ha per sola compagnia i
rumori del bosco, gli alberi e il ‘suo gufo ’ che la affianca ogni notte.
Una notte però accadrà qualcosa
di insolito, una specie di singolare novità per l’abitudinaria routine del
luogo.
La bambina con i suoi occhiali
per la visione notturna riesce a vedere un uomo caricare un cadavere su un auto
e dare fuoco a quest’ultima, poi vede lo stesso uomo accanto ad una buca
nascondere un grosso e misterioso sacco.
Viola decide di tenere ben
impresso il punto del nascondiglio per scoprire in seguito che il sacco
nasconde una grossa quantità di denaro.
Un’altra cosa che mi ha colpito
molto è come da tutta questa storia, così semplice all’apparenza, possa
fuoriuscire alla fine un messaggio positivo e veramente apprezzabile a livello
umano.
La bambina deciderà di nascondere
all’insaputa dell’assassino tutto quel denaro e donarlo poco a poco alla sua
famiglia.
Già, Viola conosce le difficoltà
economiche della fattoria e vorrebbe ridonare tranquillità e sorrisi ai suoi
genitori senza farlo sapere loro direttamente.
Quelli che ho amato di più sono
stati i capitoli finali, perché anche se non hanno suspense o animosità
narrativa, si intrecciano alla precedente algida quiete del bosco,
concludendosi in modo al contempo inaspettato e significativo per la
protagonista.
Sarà proprio ‘l’arte ingannevole
del gufo ’ a regalare giustizia alla buona causa della ragazzina.
La caratteristica da ammirare di
più in questo libro è come l’autrice riesce far diventare un tutt’uno il bosco
con lo stato d’animo della protagonista.
Una sorta di panismo poetico che
porta alto il senso di umanità per una storia rara nel suo genere.
Da consigliare per la
particolarità del titolo e per chi ha bisogno di una trama avvincente nel suo
messaggio esistenziale.
Francesca Ghiribelli.
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