lunedì 26 maggio 2014

Sesta tappa del Blogtour ‘Tregua - Il segreto’ di Ilaria Goffredo



Ed ecco che mi trovo emozionata e alquanto onorata a presentarvi la sesta tappa del blogtour, inerente ad un romanzo che ho già letto non molto tempo fa!
Una storia meravigliosa che sa accarezzare l’anima di tutti i suoi lettori facendoli battere il cuore con indimenticabile e profonda emozione.
Vi presento con piacere ed estremo orgoglio ‘Tregua - Il segreto’di Ilaria Goffredo.
Un romanzo di una talentuosa autrice emergente italiana, che ho amato moltissimo e che resterà fra la lista dei miei libri preferiti.
Sono davvero felice che la scrittrice abbia pensato al mio blog per ospitare una tappa dedicata alla sua meravigliosa opera!
Qui di seguito vi posterò un interessante articolo che riprende una delle tante tematiche del libro: ‘l’abbigliamento in tempo di guerra’.
Non mancheranno inoltre subito dopo un estratto del romanzo e tutte le info più importanti che lo riguardano.
Eccovi intanto il promemoria che riassume tutte le tappe del blogtour del romanzo!
Basta passare in ogni blog e diventare follower, commentando il post riguardante ogni tappa inerente al romanzo di Ilaria Goffredo.

Blogtour TREGUA

1.Parole inglesi introdotte in Italia: ok

Blog: Ispirazione - Il blog di Ilaria Goffredo http://ilariagoffredoromanzi.wordpress.com

27/04
2.La violenza sulle donne protetta dalla legge
Blog: Divine ribelli http://divineribelli.blogspot.it/
29/04
3.I giochi di una volta
Blog: Connie Furnari http://conniefurnari.blogspot.it/
05/05
4.Campi di lavoro italiani
Blog: La biblioteca di Eliza http://labibliotecadieliza.blogspot.it/
12/05
5.Antichi sapori: il pane fatto in casa
Blog: Dietro la collina http://stefaniabernardo.blogspot.it/
19/05
6.Abbigliamento in tempo di guerra
Blog: Un’altalena di emozioni http://francescaghiribelli.blogspot.it/
26/05
7.L’accoglienza mediterranea
Blog: La stanza rossa http://lastanzarossa23.blogspot.it/
02/06
8.Manifestini: l’ironia contro il terrore
Blog: Libri in pantofole http://librinpantofole.blogspot.it/
09/06


L’abbigliamento in tempo di guerra


La maggior parte di noi non sa cosa davvero significhi vivere in tempo di guerra, anche se il periodo di crisi che stiamo affrontando ci fa assaporare un po’ d’amarezza. Per esempio, quanti non possono permettersi di fare shopping senza problemi, di comprare i vestiti desiderati? Ci si arrangia un po’, di questi tempi. Immaginate una situazione molto più grave, in cui mancano le materie prime o la gente comune non vi ha accesso.
Durante la seconda guerra mondiale si diffuse la moda delle giacche attillate con spalline imbottite che evocavano le uniformi militari. Uno dei capi più in voga fu il tailleur o, come veniva chiamato all’epoca, abito a giacca. Le calze di seta erano, per gran parte dei Paesi europei, introvabili, per cui si diffuse un’apposita vernice per le gambe.
Vediamo cosa ci racconta Elisa, la protagonista di TREGUA, a riguardo.

Estratto dal romanzo

Feci l’errore di girarmi di scatto e per poco non scivolai sul sottile strato di ghiaccio che si era formato sulle pietre dell’atrio. Gli scarponcini di Antonio mi salvarono da una slogatura certa. Quelle scarpe erano uno dei pochi indumenti di qualità rimasti in casa nostra: mio padre li aveva acquistati prima dell’avvento del fascismo. In seguito grazie all’autarchia erano stati bloccati tutti i tipi di importazioni. Da ciò ne derivava ovviamente la qualità molto scadente di certi beni, tipo i tessuti e le scarpe. Ciò che durava di più erano gli zoccoli di legno - guai a comperare delle scarpe di tela - mentre i vecchi cappotti e pantaloni, quando si rovinavano conveniva girarli e indossarli al contrario anziché comprarne di nuovi che sarebbero durati meno dei vecchi. Confezionare indumenti da sé era difficile data l’impossibilità di trovare aghi, fili e stoffe di qualità, se non per i gerarchi fascisti. E quindi per l’amor di un ideale nobile quanto ingannevole la povera gente era condannata a vestir di stracci. […]
Mi mancava svolgere il mio lavoro. Martina Franca, quale paese dalla consolidata tradizione sartoriale, pullulava di sarti. Anch’io fino a qualche anno prima ricavavo qualche spicciolo confezionando cinti erniari e fasce per neonati e pannolini, attività che avevo abbandonato per mancanza di materie prime e di richieste. Non potevo neanche più lavorare la lana: avevamo da tempo venduto il telaio a mano.

Trama

Puglia, gennaio 1943.
Elisa ha diciotto anni, è una ragazza semplice e vive con il padre Vito e il fratello maggiore Antonio. La sua vita è scandita da una monotonia triste e a volte spaventosa: razioni insufficienti, sottomissione agli uomini di casa, rappresaglie delle Camicie Nere e bombardamenti alleati. Non sa cosa siano il mare, la libertà, l’amore, eppure la sua vita sta per cambiare. L’incontro con un uomo misterioso getterà ombre e dubbi sulle convinzioni della comunità del paese e su quelle di Elisa, sui suoi legami familiari. Anche la ragazza però cela un segreto: esso potrebbe rappresentare la fine dell’unica speranza che si affaccia all’orizzonte.
In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite. La storia di una ragazza che, costretta dalla guerra, dall’odio e dall’amore, diventa donna. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza degli eroi dimenticati che, con il loro contributo, hanno fatto grande la Storia.


L’autrice

Nata nel 1987, Ilaria Goffredo vive in Puglia ed è laureata in scienze della formazione. Ha viaggiato in tutta Europa e lavorato in agenzie di viaggi e grandi villaggi turistici. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Lì si è innamorata di quella terra meravigliosa e della sua gente straordinaria. È stata giurato ufficiale del concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. Gestisce un blog che tratta di arte, storia e letteratura. È ricercatrice indipendente. Con il romanzo TREGUA si è classificata finalista nel concorso nazionale ilmioesordio 2012.

Link utili e contatti

•Il libro su Amazon a 0,99 €: http://www.amazon.it/dp/B00JE78A3Y
•Blog di Ilaria Goffredo: http://ilariagoffredoromanzi.wordpress.com/
•Email: ily4da@virgilio.it

Con infinito piacere vi posto anche la mia recensione su questo delizioso e toccante romanzo.


Recensione


Era da tanto tempo che non leggevo una storia profonda e indimenticabile come questa. Un meraviglioso racconto dettagliato con anima e cuore di un contesto storico importante come la seconda guerra mondiale.
Tutto comincia in un piccolo paese pugliese, Martina Franca. E questo credo sia l’evidente dimostrazione della bravura di questa autrice emergente, perché immerge una piccola grande storia di una ragazza semplice di paese in uno stupendo romanzo storico,il quale ci invita ancora a non dimenticare mai le barbarie, che la guerra ha inflitto nel nostro passato.
Sullo sfondo della Puglia c’è Elisa,(il vero nome è Elisabetta), una giovane ragazza di diciotto anni che vive nel quotidiano terrore di una guerra senza scrupoli e senza via d’uscita. Le giornate si susseguono fra stenti, povertà e fame al fianco di suo fratello e di suo padre, ma solo più in là si accorgerà di quanto quella noiosa e scarna quotidianità possa essere veramente preziosa e cara: quando la forza del conflitto imperverserà sul suo destino.
Un unico e importante evento sorprenderà la sua esistenza, l’amicizia che la lega ad una cara vicina di casa, Marisa, la porterà a conoscere Alec, figlio della donna.
Elisa rimane letteralmente affascinata dalla sua aitante bellezza: fisico alto e prestante, capelli mori e quegli occhi sognanti dalla luce d’ambra.
Ed ecco che tra di loro nasce la pura semplicità di un amore giovanile, che attraverso la seguente e forzata distanza fra i due, si rivelerà ancora più forte della guerra stessa.
All’inizio l’identità di Alec è pervasa di mistero, perché egli racconta ad Elisa di vivere e lavorare al Nord. Poi ha un accento molto strano, quasi straniero e le rivela di non poterle dire tutta la verità, perché potrebbe metterla in pericolo.
E sarà proprio la conoscenza del giovane a regalarle la felicità del vero amore, ma anche le continue e agghiaccianti punizioni della guerra.
Un amore diviso e combattuto dalla crudeltà violenta e quotidiana delle Camicie Nere, per poi proseguire nei campi di concentramento con la fredda descrizione dell’orribile vita, che si svolge là dentro. Se può essere ancora chiamata vita.
Lascio ovviamente al lettore la curiosità di procedere nella trama di quest’avvincente storia passo dopo passo restando positivamente colpito dalla bravura dell’autrice, che riesce a padroneggiare ogni cambio di scena con maestria. Dall’austera ambientazione di un conflitto pieno di scempiaggini e privazioni alla seconda parte del libro, in cui descrive con leggiadra dolcezza e magnifica sensibilità il sentimento fra i due protagonisti.
Ho amato soprattutto il capitolo ‘Profumo di more’, ma anche molto l’ultima parte dedita al Castello Svevo di Bari, adibito alla sede militare dei soldati americani e inglesi.
Per me niente andrebbe sminuito in questo libro, perché ho amato leggere ogni scena e ogni vicenda allo stesso modo. E da inguaribile romantica, ovviamente ho adorato lo stile della Goffredo, soprattutto nella seconda parte, trovando molte citazioni davvero indimenticabili e pervase di poesia, genere che io adoro.
Ho apprezzato molto anche l’inserimento della lirica ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi, che è una tra le più belle esistenti e dedita a ricordarci che l’orrore della guerra non dovrebbe esistere mai.
Anche se il mio parere non potrà contare molto, posso dire che questo romanzo, arrivato finalista al concorso nazionale ‘il mio esordio 2012’, non ha avuto la giusta diffusione e nessuna casa editrice si è fatta avanti per poter pubblicare quello, che personalmente considero un piccolo grande capolavoro. Quante volte vediamo autori famosi e non, che hanno avuto la fortuna di essere pubblicati e distribuiti con successo raggiungendo una celebrità spesso non del tutto meritata?
Per questo dico,diamo spazio alle voci di scrittori italiani che veramente meritano, e questo libro merita davvero di essere diffuso da una casa editrice famosa e nota per essere conosciuto anche a livello internazionale.
Non tutti gli autori emergenti riescono in tale bravura e fra i tanti generi esistenti, portiamo avanti una penna italiana, che è riuscita egregiamente a farci capire quanto l’amore possa battere ogni guerra e rendere uomini, mentre non serve a niente e a nessuno essere carnefici della propria vita e di quella altrui.
Uno stile davvero fresco e originale che porta avanti dal passato un amore di quel sapore antico e semplice, perché è proprio nella semplicità che si nasconde il vero amore.
Una lettura assolutamente da consigliare, augurando che un utile passaparola faccia sbocciare completamente l’autrice alla luce di tutti. Ringrazio Ilaria Goffredo per avermi dato la possibilità di vincere questo libro tramite un giveaway organizzato su facebook. Così vincendo, l’ho ricevuto con una dedica autografata direttamente da lei.

Voglio regalarvi una citazione che mi è rimasta nel cuore, estrapolata da un dialogo di Alec dedicato alla sua Elisa e che ha fatto diventare questo libro uno dei miei preferiti, sicuramente il migliore letto questo anno.

<< E lei è la luce e il buio, i poli opposti e indissolubili di ogni materia; il rumore e il silenzio, ogni cosa che sento. Nell’aria, nell’acqua,nel fuoco, c’è sempre lei, tu, sfuggevole come una bambina dispettosa eppure penetrante come un pugnale nel petto. E mi fa sanguinare; ma amo veder quel sangue gocciare, per te, per permetterti di berlo e impadronirtene, impadronirti di me, della mia carne. La mia mente il mio cuore sono già tuoi. Da tempo.>>


Questa invece è una piccola citazione di Elisa:

Un giorno torneremo laggiù,
io e il mio amore,
torneremo nella piazza di luci,
danzeremo man nella man,
cuor a cuor,
ancor buoni, ancor giovani,
torneremo nel giardino delle rose,
dove il tempo non corre,
io e il mio amore…

E poi la pioggia, il dolore, profumo di more e gocce di fiume,la torre sul mare, un anello, tregua nell’ambra.


Frasi che per chi leggerà la storia toccano il cuore commuovendo l’anima.
Una storia di vita indimenticabile che spero, vista la conclusione quasi sospesa di questo primo libro, possa continuare ad emozionarci.

Francesca Ghiribelli.

Vi consiglio assolutamente di scoprire e imparare ad amare questa autrice che sicuramente ci regalerà ancora tante altre sorprese libresche come questa!

E il prossimo appuntamento sarà in data 02/06sul blog
La stanza rossa http://lastanzarossa23.blogspot.it/


Correte alla prossima tappa!

1 commento:

  1. mi dispiace molto che nessuno abbia ancora commentato! ringrazio molto l'autrice per aver pensato al mio blog e avermi dato la possibilità di conoscere la sua stupenda opera! un blogtour davvero magico arricchito da tante tematiche importanti e interessanti!

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