Recensione di Francesca Ghiribelli
‘Il linguaggio segreto dei
fiori’ di Vanessa Diffenbaugh
Un
dolce e silenzioso passo verso l’anima dei lettori, che lascia il cuore in
profonda riflessione sulla vita. Un linguaggio di comunicazione che ha stupito tutti
coloro che hanno amato questo romanzo. E continueranno ad amarlo, perché non ci
sono stili eguali per descrivere la complessa ma amabile personalità della
protagonista.
Victoria
ha una forte paura di non saper amare, di non riuscire a comunicare i propri
sentimenti agli altri. Lei, una ragazza orfana di vita, che ha vissuto da una
comunità all’altra in cerca delle sue radici. Sperando di trovare qualcuno che
riuscisse ad amarla ‘per quello che è’. Già, sono queste le sagge parole di
Elizabeth, la donna che finalmente un giorno le farà da madre. Sì, perché il
comportamento ostile e rabbioso di Victoria in risposta ai gesti di timido ed
accennato amore della donna, non sono altro che una scelta. La scelta timorosa
di non lasciarsi andare, per la troppa paura di essere ancora una volta
abbandonata alla vita. Proprio per questo, la protagonista si ritroverà ancora
una volta a rovinare quel poco che l’incontro di una possibile madre le aveva
regalato. Compirà un gesto squilibrato ed egoista nei confronti di Elizabeth.
Ma tutti compiamo degli errori, e forse il destino ci riscatterà, dandoci
ancora un’occasione. In seguito Victoria riuscirà a superare la paura del
contatto fisico attraverso l’amore per Grant, un meraviglioso ragazzo,nonché
nipote di Elizabeth, che l’aiuterà a ritrovare impercettibilmente la fiducia in
se stessa a piccoli passi.
Una
straordinaria storia tormentata dalle riflessioni incisive, che la paura di noi
stessi può incutere alla nostra vita. Il lettore nel calarsi del romanzo
conoscerà anche l’imperfetto lato materno della protagonista, che si ritroverà
inaspettatamente ad essere madre. Forse sarà proprio questo fatto a rendere più
fragile e inizialmente detestabile la ragazza, ma in seguito quella strana
consapevolezza di aver dato luce ad una nuova creatura la renderà molto più
sensibile e accorta.
Il
grande timore di non poter riuscire a dare amore a suo figlio e il forte
sentore che possa assomigliare troppo a se stessa, la allontaneranno dai suoi
doveri e dalle sue responsabilità. Il tempo, però sa come curare le ferite. E
Victoria, fin da piccola le ha curate con l’unico mezzo di comunicazione, che il
suo cuore riteneva possibile: il linguaggio segreto dei fiori. Ma a un tipo,
come lei, non erano bastate le tante e diverse versioni dei dizionari di
botanica, perché si e’ creata un bellissimo e personale schedario fatto di
curati disegni floreali e di minuziose ricerche sul loro significato.
I
fiori sono la sua casa, come lo e’ quel giardino segreto nel parco pubblico di
San Francisco. Lei tramite quei colori e quei petali riuscirà a dare senso alle
parole, che il cuore non trova e proprio attraverso i loro nomi riuscirà a dare
voce a se stessa. Infatti si sente diffidente come la lavanda,e riesce a
rivelare la sua solitudine e la sua paura come la rosa bianca. I fiori
riusciranno a farle conoscere la verità più importante e di cui lei non si era
mai resa conto. Lei, come tante persone, rappresenta l’amore senza radici, come
il muschio. Perché l’amore è autonomo,
ed anche se non si è stati amati, si può ugualmente riuscire ad amare in modo
completo e profondo indipendentemente da ciò che siamo stati e da ciò che
siamo.
Francesca Ghiribelli.
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