AMORE PROBITO DI TABITA SUZUMA
AMORE PROBITO DI TABITA SUZUMA
RECENSIONE DI FRANCESCA GHIRIBELLI
Davvero significativa la copertina del romanzo. Una storia che va letta fino in fondo e assaporata nel disperato sudore che trasuda respiro dopo respiro.
Una narrazione mai inconcludente o diretta verso il volgare, ma molto descrittiva e orgogliosamente densa di quell’amore, che ricorda la trama di quei romantici classici strappacuore, che sanno di sentimenti infiniti e mai banali.
Ma stavolta è un’autrice odierna e davvero originale che mette al centro di tutto il legame tra due fratelli.
Maya, sedici anni, una ragazza dolce e davvero meravigliosa, e Lochan, diciassette, i quali si ritrovano troppo presto a dover farsi carico di una piccola grande famiglia.
Kit, un fratello in piena crisi esistenziale e adolescenziale, Tiffin, una perfetta peste e Willa, l’ultimogenita, ma anche una graziosa bambina dal carattere sensibile e affettuoso.
Devo dire che non avevo mai letto una storia così straziante e appassionata, proprio perché si diversifica dalle solite storie d’amore classiche che segnano i destini disperati di due amanti, che pur amandosi, si ritrovano sempre ad essere degli sconosciuti.
Questo è un amore diverso, condiviso, che i due protagonisti, pur non volendolo ammettere l’uno all’altra, dovranno accettare di possedere.
Un sentimento nato piano piano dal semplice e iniziale rapporto d’infanzia che può esistere tra due fratelli e poi esso cresce fino a ritrovarsi acerbo ma autentico nella crisi d’identità adolescenziale che tutti attraversiamo.
Due ragazzini che dovranno vedersela con un beffardo destino: una madre sempre ubriaca e ancora più assente. Una donna che non ha mai voluto veramente i suoi figli e lascia ai due giovani il compito di badare ai fratelli più piccoli.
Una situazione che oggi succede sempre più spesso nella realtà, ma in questa storia oltre ad esserci mille responsabilità per provvedere e proteggere i fratellini, per Maya e Lochan esiste l’improvvisa scoperta di un amore profondo e di un legame indissolubile.
L’uno fa da spalla e da supporto morale all’altro attraverso sguardi di complicità e quella insalubre consapevolezza che la nascita di quell’amore non e’ così sorprendente, ma che quel sentimento c’è sempre stato. E’ rimasto lì chiuso per anni ad aspettare il momento giusto per sbocciare. Mani che si sfiorano e che scoprono la voglia di vedere l’altro non più come un fratello o una sorella, ma come l’eterno amore della sua vita.
Sicuramente ciò che sprona questa forte attrazione è anche la forte responsabilità di entrambi nel ritrovarsi così giovani a ricoprire i ruoli di ‘genitori’ e compagni di vita.
Lochie, un ragazzo dal cuore grande, ma che non riesce ad avere amici e a parlare facilmente in pubblico, mentre Maya, una ragazza stupenda, la quale non trova mai tempo libero da dedicare a se stessa.
Entrambi si riscoprono protagonisti di quell’amore proibito, che agli occhi di tutti apparirebbe insano e incestuoso. Ma nessuno può capire la radice di quel legame, tranne loro.
Anche io sono riuscita a vedere soltanto la positività di questo sentimento e soprattutto a leggere attraverso gli occhi di chi lo ha scritto, perché lo descrive con genuinità, senza volgarità e con quella dolce vena di romanticismo straziante e disperato, di cui tutti oggi sentiamo sempre più la mancanza.
Un’opera di narrativa da ricordare, una storia che per i suoi risvolti conclusivi merita di essere collezionata tra gli amori che non muoiono mai e che restano per sempre nell’anima e nel cuore di chi li prova e li legge e li scrive con emozione.
Francesca Ghiribelli.
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