mercoledì 21 settembre 2022

RECENSIONE Legàmi di Donatella Di Bella

 

 

 


 

 

 

TRAMA

«Silvia ripercorre le tappe fondamentali che hanno segnato la sua crescita e il suo divenire donna. Racconta la sua storia personale evidenziando il legàme affettivo con i fratelli, in particolare con Carlo, suo confidente, suo amico, sempre presente. Ma, a un certo punto, i rapporti fra Silvia e Carlo mutano e nessuno ne conosce le cause. Cosa sarà successo fra Silvia e Carlo?»

 

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RECENSIONE

Si percepisce intensamente che l’autrice ha un percorso professionale in ambito sociale e dedito al sostegno scolastico. Già, perché Legàmi è un romanzo che narra una formazione, in fondo. La formazione di vita della protagonista. Silvia, un personaggio principale d’effetto che ripercorre i passi del suo percorso di crescita e il suo trasformarsi in donna. La sua, una storia intensa, dove in particolar modo le donne possono rispecchiarsi, ma può farlo anche un pubblico generale di lettori. Il titolo è perfetto nella sua essenza e soprattutto per sottolineare il rapporto che Silvia ha con i fratelli Mario e Carlo. Quest’ultimo, specialmente, avrà un’evoluzione particolare nella sua natura di rapporti con la sorella. Una sorta di colpo di scena per il lettore che alla fine si chiederà il perché della mutazione del loro rapporto fraterno. Sulle prime non si capiranno le motivazioni del cambio del loro legame, anche perché è quasi sorprendente la forza attrattiva che trasformerà l’occhio fraterno di Silvia in quello di amore nel vero senso della parola. Un romanzo dove legami affetti e di sangue sono i protagonisti, la chiave di lettura per comprendere la vera natura di Silvia, aiutandosi a farsi coinvolgere dal tipo di scrittura dell’autrice. Uno stile popolare e non accademico, ma che nel suo scrigno di parole riesce a unire la creatività di diverse tecniche di narrazione. Il tempo scandito cronologicamente prende a braccetto quello introspettivo degli stati d’animo, delle emozioni e dei sentimenti. In questo tempo interiore passato e presente sono verbi che si connettono in un connubio perfetto e coinvolgente. Il punto forte sono, appunto, i legami, che alla fine girano intorno a Silvia. E l’occhio dell’autrice, esperta di formazione sociale, illustra anche le logiche di comportamento dei personaggi che interagiscono con la protagonista. Si ripercorre il profondo vuoto che prova Silvia da bambina quando la sua famiglia si sgretola. L’educazione della madre però le sarà da sostegno in ogni ambito della sua vita. Vero protagonista invece come messaggio morale portante sarà il pregiudizio sociale. La Di Bella fa di Silvia un personaggio giusto ma anche dirompente che rivoluziona un po’ le basi dell’etica morale ribaltando inoltre la concezione di amore tradizionale e integro. In fondo, però ci insegna che l’amore è bello in tutte le sue forme, basta che sia amore vero e puro, solo così può rompere qualsiasi barriera.

 

FRANCESCA GHIRIBELLI

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