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ASIN : B09ZF21431
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Lingua : Italiano
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Dimensioni file : 2863 KB
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Da testo a voce : Abilitato
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Screen Reader : Supportato
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Miglioramenti tipografici : Abilitato
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Word Wise : Non abilitato
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Lunghezza stampa : 266 pagine
SINOSSI
Un periodo molto duro per l’ispettore Mina
Halvorsen. Tutto il suo mondo sembra sgretolarsi da ogni punto di vista.
Un incarico la porta di nuovo lontano da Stig e
si trova ad affrontare un caso complesso, che sembra collegato a un altro,
avvenuto a Oslo cinque anni prima. In un’altalena di eventi che sembrano aprire
uno spiraglio di luce e finiscono nel buio, sospetti che non trovano appigli
concreti, menzogne e astrusi personaggi, Mina si trova tremendamente sola e
delusa. Tutto sembra arenarsi.
Quando la soluzione si presenta a portata di
mano… Cosa ha deciso il destino per lei?
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RECENSIONE
Ebbene, ho sempre amato i romanzi
autoconclusivi della Moro e quando scrisse la serie di questi gialli norvegesi,
il primo episodio non mi entusiasmò molto, ma dal secondo volume fino a
quest’ultimo capitolo è riuscita a creare veramente un suo ulteriore talento
nella saga del thriller e del noir suspense. Ma sarà davvero l’ultimo? Non
credo, perché se la Moro ascolterà il suo pubblico, allora ci regalerà ancora
molto altro, visto che la sua creatività sembra non avere fine. Ogni volta
ritroviamo il personaggio di Mina, l’ispettore, che non stanca e non risulta
scontato, perché l’autrice sa creare situazioni nuove avvolgenti e coinvolgenti
veramente uniche. Ancora allontanata dal suo Stig per lavoro, qui Mina si
ritrova in un caso che sembra legato a un altro precedentemente avvenuto anni
prima. E il bello è che quando il lettore si aspetta di trovare la luce trova
ancora buio e quando pensa che sia tutto perduto, allora uno spiraglio si apre
ancora una volta. Vi sarà più di un sospettato che alla fine confonderà le idee
del lettore e le sue convinzioni, ma ancora una volta il mistero del giallo si
intreccia con il lato psicologico umano dei personaggi (quello che più mi piace
della Moro), delle loro menzogne e della loro particolare e, a volte, quasi
bizzarra personalità.
Qui Mina sembra per la prima volta
restare bloccata davanti a un bivio. Non riesce a venire a capo del caso, ma
alla fine spesso ciò che sembra impossibile da risolvere sembra poi avere la
soluzione improvvisamente a portata di mano. E oltre al caso da chiudere, quale
sarà il destino di Mina? Un romanzo valido, ancora una volta appassionante che
mixa tanti generi che l’autrice riesce a dosare e a ingegnare insieme. Un
giallo che sa anche un po’ di hard-boiled, perché ci insegna in parte, forse
qualcosa di sbagliato, e cioè che la giustizia a volte bisogna farsela da soli
e che in una società come quella odierna sia quasi normalità che il male sia la
catena che porta altro male, giungendo a essere l’unico magari valido strumento
per poter darci il diritto di ottenere ciò che è giusto. In fondo, la Moro non
ci insegna qualcosa di veramente sbagliato, ma rispecchia in questo un po’ il
mondo di ieri e in special modo quello di oggi.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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