TRAMA
Il tempo
del tiglio raccoglie haiku e poesie in forma di haiku scritti in diverse
stagioni dell’anno e della vita, oscillando tra tradizione poetica giapponese e
occidentale: è infatti un approccio interculturale quello che muove la mano del
poeta-haijin, così al lettore con orecchio avvertito non sfuggiranno le
differenze tra i due modi di comporre; ed è a lui che si rivolge l’autore
nell’introduzione, accompagnandolo in una passeggiata amichevole sulle due rive
del fiume haiku, visto come limes naturale e punto di incontro tra due
letterature – giapponese e italiana – diverse per lingua e cultura. Uscendo dai
confini linguistico-culturali, lo haiku diventa diade creativa, spazio
condiviso, occasione per rallentare e riaccordarsi con l’intorno e con se
stessi, attitudine allo stupore, all’osservare e al conservare i piccoli e
grandi sussulti della natura e dell’umano vivere.
Tutti i libri sono disponibili in
formato cartaceo ed ebook su tutti gli store on line e tutte le librerie
fisiche con servizio on demand.
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RECENSIONE
Questa raccolta è
particolare nel suo incontro tra Occidente e Oriente. Già che è sempre più raro
trovare raccolte poetiche in stile haiku, qui addirittura l’autore, specialista
della tematica, fa una prefazione prestigiosa e metodica su questa tecnica
poetica giapponese dalla diabolica, ma suggestiva brevità. La definisco
diabolica, perché lo uso come possibile falso sinonimo di geniale. Una brevità
geniale infatti nell’incartare piccolissimi versi che per la loro scioltezza
concisa in un vero e proprio attimo riescono a essere esaustivi nel loro
significato poetico-esistenziale, ma anche fantasioso sul descrivere in modo
aulico, ma al contempo semplice, la natura e ciò che circonda il poeta-haijin.
Negli haiku dell’autore c’è
la semplice essenzialità e spontaneità dell’Occidente mista alla parte fedele
della costruzione originale giapponese di tre versi fatti di diciassette more
(ovvero l’unità di misura delle sillabe giapponese). Tanto di cappello
all’autore che nell’estrema difficoltà di dover concentrare spiritualità,
emozioni, sofferenza, felicità, ricordi, passato, presente e molto altro in tre
brevi versi, alla fine ci riesce benissimo. Già, perché lo stile degli haiku
poetici si avvicina tantissimo al metodo dello show don’t tell che viene tanto
sottolineato nei corsi di scrittura creativa per insegnare agli aspiranti
autori come poter scrivere una trama nei libri di narrativa dall’impatto visivo
ed emozionante e sempre meno raccontata e descritta in modo ozioso. Questo è un
libro che scivola via, perché ogni pagina sembra la seta di un kimono
(restando, appunto, in tema) che regala delicate emozioni tra uomo e natura.
sul davanzale
sorridono al freddo
primule rosse
FRANCESCA GHIRIBELLI
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