venerdì 4 marzo 2022

RECENSIONE Figli delle stelle: Poesie di Luciano Postogna

 




 

 

TRAMA

Luciano Postogna è un grande poeta perché ha compreso, con un'intensità speciale, che la poesia è affidarsi all'intelligenza delle parole. Un linguaggio di grande iconicità visiva, dove le parole ci dànno il senso di uno spartito complesso ed armonioso. Il poeta ci descrive l’incredibile spettacolo della natura e permette la totale immersione nelle immagini da lui descritte, mediante una serie di corrispondenze tra elementi naturali e immagini appartenenti al mondo degli uomini. La Natura è tutto quello che circonda, ma anche tutto quello che c’è dentro di noi. La natura per il poeta è fondamentale, la natura è spirito sovrumano che governa i sentimenti; essa con grande impatto emotivo è tesa a spiegare sentimenti e pensieri sulla vita, il suo travaglio; su tutto ciò che comporta riflessione e emozione, illusione e delusione che sono i cardini portanti del nostro esistere. Il poeta ha la capacità di comprendere e di spiegare ciò che altrimenti sarebbe un mistero: l’amore che domina il mondo. L’uomo assume tratti della natura, mentre l’ambiente naturale tende ad assumere una certa umanità.

 

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RECENSIONE

 

L'autore mette cuore e anima nei suoi versi, sono il simposio animato di sentimenti che aprono il suo io interiore alla natura facendo diventare ogni creatura del regno animale, ogni tipo di paesaggio e qualsiasi circostanza descritta come una sorta di panismo. Leggendo i suoi versi in questa sfaccettatura mi hanno ricordato molto la poetica dannunziana, dall’altra esorcizzano e cantano in ogni sfumatura dolorosa e gioiosa la bellezza della vita, l’importanza delle piccole cose, da un lato diventando anche componimento pascoliano, ma soprattutto l’autore evince e lo rivela anche al suo lettore che la poesia è il miglior strumento per emozionare, liberarsi dal silenzio interiore e da un blocco esistenziale che ognuno di noi in fondo possiede. Lo scrittore enuncia nei minimi particolari la meraviglia della natura nelle sue stagioni facendo diventare quest’ultime come vere persone in carne e ossa. E talvolta lui si immedesima creatura animale facente parte di quel tutt’uno che è il paesaggio o anche solo sentendosi essenza di quel cosmico bisogno di essere e non apparire, perché la poesia dell’autore fa riscoprire a lui stesso e a chi legge la vera spiritualità della vita. Ecco alcuni versi della sua piacevole raccolta poetica.

 

La mia poesia

 

Cercherò di scrivere

il mondo e l’amore,

il sole, le stelle e la luna

nella mia poesia

ci sarà l’universo.

Una sfera di luce,

nell’infinito,

accoglierà l’eterno,

l’armonia e fili di luce

dalla luna saranno

diamanti sulle mie mani:

splendore ai miei versi.

Dalle mie parole

sgorgherà acqua, erba e fiori

uno zampillo di vita

di silenzio e sorriso.

 

FRANCESCA GHIRIBELLI

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