sabato 18 novembre 2017

RECENSIONE DI “SALOME’” DI DARIO BELLEZZA




Autore: Dario Bellezza
Genere: Poesia, Opera Teatrale
Prezzo: 9,90
Editore: Arduino Sacco

Sinossi
Con Salomè Dario Bellezza esplora i territori del dramma religioso. II dramma dello scontro delle immagini. Da una parte Erode, Erodiade e Salome, dall’altra il Battista e Cristo. II sacro e il profano risfolgorano ciascun nell’ambito del regno che gli è proprio in vista di una dannazione nella carne, un fallimento poetico già adombrato nell’ultima raccolta di Bellezza: Libro di poesia (Garzanti 1990). II terreno di Salomè, lo spazio privilegiato, e quello del desiderio fisico; l’enigma erotico della carne. L’Eros decadente e le sue figure, il principio estetico nel quale i personaggi, ciascuno attraverso una voce, finiscono con l’impantanarsi, sono lo specchio di un’incapacità ad amare. Nel suo lungo monologo Erodiade ne detta i principi, “Basta con la poesia! Agire! Agire! Agire!”, oppure “Anticipare il sogno, è questo il problema”.

RECENSIONE
Un libro dai risvolti classici e accademici in cui si riprende una parte di storia ai tempi del Cristo poco ripresa dagli scrittori in generale. Un’opera teatrale suddivisa in parti, dove le voci di Erode, Erodiade, Giovanni e Salomè si danno il cambio con versi poetici a volte crudi, erotici e in altre pervasi da struggente dannazione. Impegno carnale e in parte una sorta di arresa all’enigma dell’esistenza terrena. Là dove anima e cuore si uniscono in simbiosi in un monologo, in cui si può rincontrare un tema ancora odierno e originale come l’incapacità di amare. Già a quell’epoca il forte senso dell’estetismo, il folle desiderio di compiacere piaceri fisici incrocia il sentimentalismo della poetica, che alla fine in una introspettiva riflessione fa comprendere quanto il poeta stesso sia alla fine “sconfitto e deluso”: pur essendo preda della poesia stessa, è pur sempre un comune mortale all’interno dei confini della vita. Perché la poesia è molto, molto di più. Va oltre i confini del reale e di ciò che si può esprimere con le parole.

GIUDIZIO BUONO

DI FRANCESCA GHIRIBELLI

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