lunedì 30 ottobre 2017

RECENSIONE “FIORE DI POESIA 1951 – 1997” DI ALDA MERINI



Curatore: M. Corti
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili. Poesia
Anno edizione: 2014
Formato: Tascabile
Pagine: XXII-246 p.
EAN: 9788806219444

SINOSSI
Quella di Alda Merini è una poesia che muove attorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, incubo mentale, ansia ascetica. Ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicità sensuale, ingorda di erotismo, di ritmi terrestri e ritmi cosmici.

RECENSIONE
Una raccolta composta da sorprendenti inediti e famosi componimenti partoriti da un’autrice meravigliosa come la Merini. Una celestiale luce fa da ombra fra le righe e l’ombra fa da straordinario sole per incantare di poesia le parole. La Terra Santa è il titolo della raccolta che prevale su tutte le altre. Il libro edito Einaudi colleziona tutte le sue opere, anche quelle mai conosciute, esattamente dal 1951 al 1997.
La poetica di Alda non è sempre facile da comprendere, soprattutto per chi non è avvezzo alla lirica: nei suoi versi la forza del suo disperato sentimento echeggia fin dal primo all’ultimo rigo. Qualcosa di onirico nella sua solitudine, nella sua malinconia albeggia senza sosta, ma l’amore per la poetica e la letteratura fanno rinascere la fenice della speranza dalle sue ceneri primordiali. Molti componimenti hanno uno stile aulico e accademico pur provenendo da una semplice passione intrinseca, che è quella della scrittura.
Si percepisce quanto la Merini sia diventata famosa poetessa per la sua curiosa vocazione alla lettura, nel ricercare in ogni personaggio citato o situazione descritta l’autenticità della nozione, ma soprattutto regalando ad ogni soggetto il suo personale tocco di sensibile e attenta osservatrice. La sua poesia osserva, ride, piange e grida l’abominio della follia, che lei stessa fa diventare bacchetta magica per rendere ancor più incantevole la sua arte scritturale.

FRANCESCA GHIRIBELLI

domenica 29 ottobre 2017

RECENSIONE “DON’T CRY BABY” DI ROSALBA VANGELISTA




• Titolo: Don't cry baby
• Autore: Rosalba Vangelista
• Data di uscita:2017
• Pagine: 130
• Copertina: morbida
• Editore: Youcanprint
• ISBN: 9788892684553




SINOSSI
Diciannove racconti brevi in bilico tra fantasia e realtà, orrore e speranza. Una favola pregna di magia, una cittadina afflitta dalla sparizione di cinque bambini, un albero maledetto. E ancora: una ragazza in fuga da se stessa, un ritratto che nasconde un oscuro segreto, una Chevrolet pronta a condurti all'inferno. Storie che accarezzano l'anima e strappano il cuore, storie di donne e mostri laddove il vero mostro è sempre e solo uno: l'essere umano. «Può esistere il perdono per una cosa simile, Esther?» «Non lo so, Nancy. Non sappiamo cosa può perdonare Dio, ma sappiamo cosa non possiamo perdonare noi.» Contiene il racconto "Bandida", cortometraggio e rappresentazione teatrale Live Aid by Giampiero Turco.

RECENSIONE
Credo proprio che la Vangelista sia una fra le più brave autrici emergenti italiane sul genere gotico, surreale, ma soprattutto sui racconti brevi, dove riesce con maestria ed emozionalità a coinvolgere ogni tipo di lettore. Si percepisce che la scrittrice riesce a immedesimarsi in tutti i personaggi che crea e in tutte le storie riesce a rapire l’attenzione con suspense e quella “sfumatura nera” che fa parte di ogni essere umano di fronte alla cruda realtà della vita.
Mi sono innamorata di ogni racconto riga dopo riga, ma ciò che più mi piace della penna di Rosalba è la poesia esistenziale che inserisce in ogni termine. Come mi ha scritto nella dedica sul libro, la nostra amicizia e stima è cresciuta grazie alla poesia della vita che abbiamo dentro e che ci ha fatto amare l’una la scrittura dell’altra. Quando ho letto la sua raccolta di racconti, vi giuro che appena ne leggevo un verso e proseguivo, tornavo subito indietro per gustarmi fino in fondo la bellezza delle parole, che ricerca con particolare cura e che incantano la sua scrittura tra amore, sogno e realtà.
Il suo cuore è grande si capisce dalla sua passione e dal suo talento, mi rimarranno tutti nell’anima, ma i racconti che ho adorato di più sono Il pirata e la luna e l’incantevole suono del violino che canta l’amore che il destino a volte inaspettatamente ci porta; Bandida ovviamente per la particolare storia ambientata in Messico che di solito gli scrittori non trattano così spesso, dove il coraggio di una ragazza – bambina, la farà diventerà donna troppo presto; la brevità del racconto Il disegno di Isaak di cui non svelo la trama, ma in questo racconto si nota il vero talento dell’autrice nel riuscire in così poche righe a dire tutto ciò che racchiude lo scrigno della storia; Il bosco degli alberi morti per il dolore provato per la scomparsa prematura di una madre che si affianca al crudele assassinio accaduto nel bosco; La Valle degli incanti, dove la bellezza della magia incanta grandi e piccini; L’uomo degli scacchi, una favola triste dove mi sono commossa ed emozionata completamente e infine Dear Rose, una lettera a cuore aperto dove l’autrice mette tutta se stessa e “spoglia” la sua anima e il suo cuore una volta per tutte. Un libro che merita di essere letto e conosciuto, un’autrice fra i nuovi e veri talenti italiani emergenti che in “punta di penna” entra nel mondo interiore di ogni lettore.



FRANCESCA GHIRIBELLI

sabato 28 ottobre 2017

Tutto uguale a prima di Federico Li Calzi



“Tutto uguale a prima”

Presentata in anteprima nazionale la nuova raccolta di poesie di Federico Li Calzi. Nostalgia, rimpianto, infanzia i temi che si alternano scanditi dal ritmo e dalla forte musicalità dei versi.
In programma nuove presentazioni nelle città siciliane
e oltre lo Stretto.

“Tutto uguale a prima” segna l’atteso ritorno negli ambienti letterari del poeta e scrittore siciliano Federico Li Calzi. Un nuovo titolo che sorprende per provocazione e originalità dopo il romanzo d’esordio Nove Periodico (2014) e le due pregevoli opere di poesia. L’animo sensibile dello scrittore torna a imporsi con una raccolta che suscita approvazione: pubblico, critici, giornalisti, circoli culturali, autorità partecipano a questo nuovo momento di crescita culturale.

Musicalità è la parola chiave della terza opera poetica presentata per la prima volta al Caffè “Tra le Righe”, ambiente letterario tra i più attivi a livello regionale. "Tutto uguale a prima" è il titolo che il poeta ha voluto per sottolineare, come fosse una provocazione, la riconferma degli argomenti già cari, sviscerati all’interno delle precedenti sillogi Poetica Coazione (2009) e Dittologie Congelate (2012). La nostalgia, il rimpianto, l'infanzia, la notte, l'estate sono argomenti che le poesie di questa terza opera custodiscono mentre lo stile, la forma e la musicalità del verso evolvono dolcemente.
Nell’incontro con il pubblico e la stampa, Domenico Lodico ripercorrendo a ritroso le tappe letterarie più importanti, domanda all’autore come nasce una poesia e la risposta è presto data: “Un verso nasce quando meno te lo aspetti, in qualsiasi momento e luogo. Alla fine diventa poesia ciò che sottopongo ad un accurato processo di filtraggio e rielaborazione”.

L’altra riflessione è di Lorella Farrauto presidente dell’associazione culturale “Cristalli di sale” sullo stile dell’autore siciliano, accennando al suo talento di aver dato vita ad un vero e proprio linguaggio da capire e interpretare. Proprio questo elemento dà valore aggiunto alla poesia.
La musicalità è il tratto che Luciano Carruba sottolinea nel suo commento a “Tutto uguale a prima”: è uno dei termini più importanti che è possibile individuare nelle sue poesie, determinando la comprensione del concetto di meraviglia. Come sosteneva Parmenide: Fr.51 “Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde: armonia contrastante, come quella dell’arco e della lira. La poesia di Li Calzi giunge al lettore arricchita di musicalità, che secondo Platone è filosofia suprema in quanto esprime ciò che le sole parole non possono fare.

Tutto Uguale a prima è:
•uno scrigno di 59 liriche dedicate a persistenti presenze e assenze rievocate, stavolta, per la definitiva cristallizzazione in un consapevole, indispensabile archiviare del disincanto, un’originale ed accattivante progettazione editoriale;
•la conferma di due docenti universitari con vasta esperienza nella saggistica letteraria Nuccio Mula ed Enrico Testa;
•l’inserimento del giovane studioso Davide Rocco Colacrai nell’appendice critica;
•Un fitto calendario di date per una presentazione destinata a varcare lo stretto di Sicilia.
Copie acquistabili

https://www.libreriauniversitaria.it/tutto-uguale-prima-calzi-federico/libro/9788885730007



Federico Li Calzi è nato ad Agrigento nel 1981 e ha studiato all’Università di Palermo. Svolge la sua attività di imprenditore in Sicilia. Con “Edizioni Cerrito” ha pubblicato le due opere di Poesia “Poetica Coazione”(2009), e “Dittologie Congelate”(2012) e il romanzo d’esordio “Nove Periodico” (2014).
Tutti gli aggiornamenti su www.federicolicalzi.it