martedì 19 luglio 2016

RECENSIONE 'L'ESTATE DI ULISSE MELE' DI ROBERTO ALBA




Lingua: Italiano
Numero di pagine: 208
Formato: Paperback
Isbn-10:8856636581
Isbn-13:9788856636581
Data di pubblicazione:17/06/2014
Editore: Piemme (Open)




Descrizione del libro

Una casa in cima a una collina di terra e sassi, nel cuore della Sardegna rurale. È qui che Ulisse vive insieme alla sua famiglia. Ha quasi nove anni e non sopporta la parola che la gente usa per spiegare il suo problema: sordomuto. Lo fa sembrare handicappato, invece lui è solo sordo, capisce tutto benissimo e a scuola è il più bravo. Un genio. E infatti suo papà non lo prende mai a cinghiate come invece fa con Betta e Dede, che saranno anche più grandi, ma si comportano sempre da perfetti sprovveduti. Neppure lui però immagina che andare al mare di nascosto in una torrida mattina di luglio possa essere la cosa più stupida che quei due abbiano mai fatto. Fino a quando il fratello Dede torna a casa da solo, e della sorella non c'è più traccia. Da quel momento la vita della sua famiglia è sconvolta. E mentre gli adulti cercano risposte, Ulisse ha occhi ben aperti su quel che gli accade intorno. Per lui, la scoperta della verità sarà un ingresso forzato nel mondo dei grandi.



Citazione del libro

<< Non sapevo che diventare grandi significasse aver paura di crescere ancora. >>


RECENSIONE

Un romanzo che vorrebbe essere un noir, ma si può soltanto definire una lettura pervasa da profonda sensibilità e mite essenza. Un bambino sordomuto di nove anni dal carattere umile e sincero, ma che soprattutto possiede un cuore tenero e speciale. Sì, perché si arrabbia se lo definiscono diverso dagli altri, ma è proprio la sua diversità a renderlo unico a se stesso e per coloro che lo amano.
Una storia che inizia con un fatto di cronaca nera, la sparizione e l'uccisione di Betta, la sorella di Ulisse. Primo e solo indiziato il padre, un padre che riempie di botte i suoi figli, tranne il piccolo Ulisse. Quest'ultimo però lo considera un buon uomo e non crede che proprio lui possa aver ucciso sua figlia. Sembra che Ulisse sappia dentro di sé chi sia il vero colpevole, ma fra le righe l'autore, se non alla fine, non riesce a farci capire tutto ciò che pensa il bambino. Credo che lo scrittore abbia voluto creare un noir un po' esistenziale, per questo conferisco solo questa valutazione, perché se avesse cercato di far apparire il romanzo soltanto per ciò che è, sarebbe stato molto meglio. Io non definisco questo libro un thriller o un noir, ma un racconto di vita letto dagli occhi di un ragazzino fuori dal comune, che a volte si perde in dettagli narrativi, forse in parte inutili alla trama, ma che ci regala un sorriso pieno di tenerezza e bontà. Consiglio ovviamente questa lettura a chi vuole fermarsi almeno una volta ad ascoltare e ad apprezzare chi è meno fortunato degli altri, ma lotta per essere trattato alla loro pari.





FRANCESCA GHIRIBELLI

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