martedì 19 marzo 2013

Recensione di ‘BUIO ETERNO’



Recensione di ‘BUIO ETERNO’
 di Alberto Manzoni





Un autore lombardo emergente che merita di entrare nella rosa dei nuovi thriller psicologici all’italiana. Una storia che intriga pagina dopo pagina, scritta in maniera semplice ma davvero persuasiva e sorprendente.
La sua bravura è stata quella di riuscire ad incentrare attraverso un giallo, finalmente scritto da una penna italiana, anche un argomento interiore che si nasconde nella vita dell’umanità tutti i giorni.
Questa trama colma di personaggi tra loro molto diversi,  che racchiudono le nostre debolezze e le nostre fragilità, hanno alla fine molte più cose in comune di quanto pensavamo.
L’autore affronta temi odierni come traffico di sostanze stupefacenti e denaro investito per finanziare attività illecite. Sì, il denaro,il quale ancora continua ad essere il motivo fondamentale per poter togliere di mezzo chi è troppo scomodo. Proprio così questa storia ci fa riflettere, perché non possiamo chiudere questo libro e pensare che il lato marcio della società e della vita possano scomparire con questo romanzo. No, ‘il buio eterno’ resterà per sempre, anche se si nasconderà a lungo tempo dietro l’apparente sorriso e la normale andatura della nostra esistenza, all’improvviso salterà fuori dal suo nascondiglio e ci trascinerà nell’ombra insieme a lui.
Buona descrizione dalle linee gotico-psicologiche che trasportano il lettore in uno stato di ansiosa aspettativa e nella terrificante consapevolezza di un mondo fatto sempre più di arrivismo e crudeltà.
Una società in cui soltanto chi riesce a farsi mettere in mezzo, forse riuscirà a sopravvivere. Anche se alla fine arriva sempre il ‘buio eterno’ della nostra coscienza a farci pagare i nostri errori.
Un tunnel pieno di orribili creature che accendono i rimorsi del nostro ‘io’.
Un giallo a tinte nere, una storia pervasa dalla demoniaca convinzione che il male è sempre esistito e sarà sempre più arduo sconfiggerlo. Mi auguro che questo autore ci regali ancora altre emozioni libresche.

Francesca Ghiribelli.

Nessun commento:

Posta un commento