giovedì 29 dicembre 2011

UN NATALE PER AMARE ''CONCORSO CHRISTMAS IN LOVE 2011''

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Era una giornata fredda e ventosa, ma Villa del Giglio appariva imponente e misteriosa, mentre Melissa pensava a quanto fosse stata stupida ad essere così pessimista.
Era partita all’ultimo momento da New York, visto che la casa editrice le aveva concesso finalmente due settimane di ferie per il periodo natalizio.
Quella casa, che fin da piccola aveva sempre considerato austera e senza valore, adesso veniva rivalutata dallo sguardo assennato di una donna adulta.
La proprietà  era della sua bisnonna Ludovica, nonna di sua madre.
Lei e i suoi genitori avevano sempre vissuto in America per questioni di lavoro, anche se da diversi anni entrambi erano scomparsi a causa del tragico attentato delle Torri Gemelle, lasciando un vuoto totale nella vita della povera ragazza.
Dopo l’improvvisa solitudine, in cui era sprofondata da tempo, adesso si era sentita giustamente in grado di staccare dalla propria città e dai propri ricordi, riuscendo con il senno di poi a realizzare veramente che la vita doveva andare avanti.
Ora, rivedendo la figura di quella casa, sentì nel proprio cuore di dover riscattarsi ed in fondo la villa non sarebbe stata soltanto un fastidioso cavillo in un’eredità da sistemare.
Entrò e  posò le valigie nell’ingresso, mentre un forte odore di chiuso ristagnava nelle narici. Era dicembre inoltrato ma un po’ d’aria fresca non avrebbe guastato sicuramente.
Ci sarebbe stato molto da sistemare in quella grande dimora, ma non avrebbe mai pensato di provare una grande emozione nel rivederla. Ricordò ancora quella prima volta in cui vide la sua bisnonna: era una signora alta e bionda, dai piccoli occhi azzurri, dai capelli raccolti dietro la nuca, il collo parsimonioso di collane, mentre le mani dipinte con un lucido smalto rosso mostravano una fila di anelli distinti e discretamente preziosi.
Quel giorno Melissa fu intenta a ripulire quasi fino a sera, riassettare prima di tutto le camere e la cucina. Dopo cena, volle cercare alcune decorazioni per addobbare il soggiorno. Andò in soffitta,dove trovò un piccolo alberello stile bonsai, dovette soltanto ripulirlo e sistemarlo sulla mensola del camino, che circondò con una meravigliosa cornice di abete verde, su cui appoggiò delle pergamene sorrette da minuscoli angioletti.
Non mancarono certamente le lucine colorate, che faticò a far nuovamente funzionare, dopo chissà quanti anni che erano rimaste inutilmente spente. Le adagiò a cascata fra i rametti di finto abete in modo da regalare un’anima attorno al camino del soggiorno.
Era strana la vita, perché proprio mentre fece ritorno in soffitta per cercare un piccolo presepe da allestire, le tornarono alla mente le uniche parole che la sua bisnonna le aveva rivolto. ‘’Non ascoltare ciò che pensano gli altri, ma cerca sempre di trovare la risposta nel tuo cuore, perché so che un giorno ritornerai, dove non avresti mai osato pensare di tornare.’’
In fondo non aveva mai compreso quelle parole, mentre adesso una piccola luce faceva chiarezza nel tunnel dei ricordi, perché anche se dopo tantissimo tempo, lei era nuovamente lì.
All’improvviso sentì dei rumori al piano di sotto e subito il cuore ebbe un sobbalzo, terrorizzata si armò di un vecchio bastone e scese nell’ingresso, dove incontrò un uomo dall’aria sicura e tranquilla.
Appena egli se la trovò di fronte la guardò in modo sospetto, poi iniziò  a sorridere.
" Guarda, non sono un ladro, ho le chiavi di questa casa. Piuttosto mi chiedo, arrivando qui, il motivo della tua presenza….."
" Dovrei chiedermelo io, semmai….Sono arrivata questa mattina ed anch’io ho le chiavi di questa villa. Come la mettiamo?"
"Certamente, io non me ne vado da casa mia."
" Sentitelo! Per anni nessuno ha voluto questa casa e adesso ha perfino due proprietari, che non sanno cosa farsene, ma che la rivendicano entrambi…"
" Sei tu che affermi che non sai cosa fartene, io la voglio ricevere direttamente in eredità dal mio bisnonno, ormai scomparso."
Melissa rimase senza parole, fece cadere il bastone sul pavimento, e nonostante non avesse mai provato nessun interesse per quella casa, in quel momento l’istinto si impossessò di lei.
"Se è per questo, dovrei riceverla anche io in eredità dalla mia bisnonna! Non capisco, perché capitano tutte a me…volevo semplicemente farmi due settimane di vacanza in totale relax da sola, e mi trovo uno sconosciuto in casa!"
" Non è colpa mia, una vacanza potevi fartela benissimo all’estero…."
" Io ci vivo all’estero! Sono americana e sono arrivata direttamente qui da New York."
" Bene, allora se nessuno dei due rinuncerà né alla casa né alle meritate vacanze, non ci resta che convivere in questo breve periodo, che rimane prima della conclusiva cessione dell’eredità."
Melissa lo osservò inebetita, ma in cuor suo si accorse della dolce profondità  di quegli occhi verdi e della calda tonalità di quei corti ricci, che gli ricadevano dietro le orecchie.
"Vedo che hai già pensato alle faccende di casa, così mi sono tolto il disturbo di pulire, in fondo non è stato male incontrarti!"
Melissa rimase interdetta di fronte a quella  imprevedibile impertinenza.
" Allora sarai contento anche per esserti tolto il peso di dover addobbare la casa per le feste! Non c’è di che…."
"Oh, vedo che ti sei data da fare, ma in fondo manca il presepe."
"Sì, lo so, lo stavo cercando, quando un intruso improvvisamente si è introdotto in casa mia."
"Eh già , mentre io mi sono dovuto difendere da una sconosciuta che ha occupato la mia villa ed era pronta a darmi un bastone in testa!"
"Oh, povero ragazzo!... forse era meglio se lo avessi fatto,così avrei potuto godermi in pace le mie vacanze!"
Melissa era infuriata con quel ragazzo, di cui non sapeva neanche il nome, ma si sentiva al contempo involontariamente viva e affascinata da quella presenza.
" L’americana snob si chiama Melissa, mentre non conosco ancora il nome dell’intruso."
"Oh, scusa, dimenticavo…Il mio nome è Alberto."
Il ragazzo stava salendo gli scalini della soffitta per trovare  qualcosa che potesse assomigliare ad un eventuale presepe.
"Potrei sapere almeno da dove vieni, cosa fai nella vita, visto che l’unica persona, con cui dovrò parlare in queste due lunghe settimane sarai tu? "
"Vediamo….vengo da Bruxelles, lavoro in un’azienda pubblicitaria e voglio conoscere una deliziosa donna italiana, visto che ho avuto la fortuna di arrivare fin qui e posseggo perfino una casa. Invece chi mi tocca incontrare? Un’americana dal nome italiano con la puzza sotto il naso e un assurdo desiderio di vendetta!"
" Spero che tu non ti comporti sempre così con le sconosciute, sei veramente detestabile!"
" Credo che per voi donne l’aggettivo detestabile sia  sinonimo di affascinante e amabile..."
Melissa appariva costernata, sembrava quasi che quel ragazzo le leggesse nel pensiero.
" Se sei così illuso, fai pure! Comunque, anche se non ti interessa, sono un’americana snob che lavora in una prestigiosa casa editrice di New York…."
Alberto,intanto, rovistando fra le cianfrusaglie aveva trovato qualche statuetta di un vecchio presepe malandato.Mentre lo tirava fuori aprendo gli occhi per la sorpresa esclamò:
" A proposito di libri, eccone uno! Era nascosto sotto tutta questa polvere, così ho  qualcosa da leggeree non devo bisticciare tutto il giorno con te!"
"Ah, spiritoso! Io ho una marea di libri dietro da poter leggere, per fortuna, ma fammi vedere..."
" No, questo è per me, visto che non sono io quello che lavora in una prestigiosa casa editrice…"
"No, voglio soltanto vedere che cos’è. Dai, su fammi vedere!"
Entrambi incominciarono a litigarsi quel sottile libricino come due piccoli monelli, così  di punto in bianco dal suo interno sbucò fuori una foto ingiallita.
"Aspetta un attimo, questa nella foto è la mia bisnonna, ma con chi è?"
" Dammi…ma questo è Luigi, il mio bisnonno!"
Melissa si trovò basita, ma incominciò a capire la situazione: avevano subito iniziato a bisticciare  e non si erano neanche chiariti a vicenda il motivo per cui possedessero le chiavi della stessa villa.
"Allora vuol dire che fra i due c’era un legame. Forse questo diario ci farà scoprire il resto."
Alberto rimase stupito e spostò la sua sorpresa ironizzando:
" Va a finire che mi imparento con un’americana viziatella."
"Non sono per niente viziatella, nella vita forse ho avuto fin troppe difficoltà  da superare, i miei genitori non ci sono più da molti anni, tutto per colpa di quell’orribile attentato di dieci anni fa." Alberto si ricompose e si pentì per aver osato tanto.
" Mi dispiace, scusami, non volevo ferirti, sono davvero un egoista, a volte il mio lato ironico va oltre l’educazione."
Le cinse un braccio attorno alle spalle. Entrambi si misero a sedere sul divano e si addentrarono nella lettura di quel libricino che in verità era soltanto un romantico diario d’amore e di ricordi del passato scritto dalla veloce ed elegante penna di Ludovica, la sua sconosciuta bisnonna.
Candide e profonde parole inneggiavano la semplicità e la dolcezza dei sentimenti di un tempo;in quelle pagine la donna non assomigliava affatto al detestabile e superbo ritratto che avevano fatto i genitori di Melissa. Doveva essere stata una donna intensa, sensibile, ovviamente ricca: narrava con sincera fierezza di aver avuto  tante storie d’amore ma di aver amato veramente un uomo soltanto. Doveva essere per forza l’uomo di quella foto. Lo chiamava Luigi raramente, rivelando segretamente il suo nome, ma alla fine era stato lui il suo grande amore.
‘’Egli é l’unico vero amante e amato della mia vita, ma ad una ricca aristocratica non è permesso amare un semplice borghese.’’
I due ragazzi  molto vicini, intenti nella lettura di quel piccolo grande rifugio di sogni, si emozionarono a vicenda, facendo diventare quel prezioso silenzio il solo mondo per comprendersi  e capire finalmente il vero motivo, per cui si erano ritrovati insieme in quella casa. Il passato non finiva mai di stupire, cercava sempre un modo per ricongiungersi al presente, e c' era riuscito anche questa volta.
" Sembra assurdo pensare quanto a quell’epoca avessero una mentalità così chiusa. Ludovica avrebbe dovuto imporsi e continuare ad amare il suo Luigi ,  in fondo, forse, non voleva rinunciare alla vita agiata che aveva."
"La vita ci riserva cose inaspettate, non possiamo giudicare, ma sono felice che la mia bisnonna si sia riscattata attraverso questo diario, perché ha dimostrato di esser davvero capace di amare profondamente." disse Melissa.
"Sono certo che anche Luigi l’abbia amata con tutto il cuore, ma forse non è stato abbastanza. "
" E’ difficile trovare uomini o donne che abbiano amato così profondamente. Sai che assomigli veramente al tuo bisnonno, ti mancano solo i baffi!"
Era strano come fosse nata quell’affascinante complicità da un inizio così conflittuale.
" Tu, invece non possiedi niente della tua bisnonna, sei esattamente l'opposto."
" E con questo cosa vorresti dire? Luigi era un bell’uomo, molto meglio di te!"
" Ah, qui ti volevo, ma se gli assomiglio, vuol dire che non sono niente male…"
Melissa rise, mentre lui appoggiò il diario a terra e la strinse a sé .
" Scommetto però che non sei galante ed educato, come lo era lui. Un uomo di altri tempi."
"Non mi conosci abbastanza, ho le mie doti nascoste... mentre posso dirti che sei un’americana snob,ma molto affascinante e carina."
Gli occhi di lei rimasero rapiti da lui, che l' abbracciò, baciandola in modo coinvolgente. Forse erano stati quella romantica atmosfera prenatalizia e quel dolce diario, ma una cosa era certa: adesso non c’era più nessun ostacolo per decidere chi fosse  il proprietario di quella casa.
Già, forse erano stati veramente i loro bisnonni a riunirli, mantenendo indirettamente vivo a distanza di tempo il loro amore. Quel Natale sarebbe stato speciale.
                                                                                                                FRANCESCA GHIRIBELLI.

sabato 24 dicembre 2011

UNA VOCE NELLA NEVE

Chi sei?
Folletto dalla biancastra coltre,
sul nasino fai mostra
di un acceso color rubino,
mentre rendi magica la tua venuta
dentro ad un camino.

Sei arrivato
con una piccola carrozza fatata,
dove ciondoli
a forma di dolce bastoncino
tintinnano felici
lungo il corso del cammino;
due occhietti esitanti
e l’aria un po’ sfinita
danno alla tua renna
un ultimo respiro per la salita.

Sembra che il bosco voglia
Far sentire al mondo
l’indimenticabile dolcezza
di questa notte.
Non cercare altrove i sogni
che il Natale
potrebbe non far più tornare,
dimenticati di oggi,
di domani e di ieri,
ma devi credere ancora
di poter volare
laddove nessun uomo è mai stato,
perché lì ricorderai per sempre
l’infinita spontaneità
del sorriso di un bambino….
…..solo ascoltando
la purezza di quella gioia,
potrai sentire finalmente
una voce nella neve
che quando sarai più grande ti sussurrerà:
‘’Ama il sogno della semplicità,
solo se ci riuscirai,
esso ti regalerà
più di quanto immagini
la vita possa darti.’’




Francesca Ghiribelli.